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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Nizza Millefonti / Via Ventimiglia

"Mandate a quel paese il 2020": il cartellone pubblicitario che promuove i fuochi d'artificio

Il caso nella "città dei droni"

"Mandate a quel paese il 2020, ma aspettate fino all'ultimo": un cartellone pubblicitario 6 metri per 3 attira l'attenzione in via Ventimiglia a Torino, al confine con Moncalieri. Dietro lo slogan, un fuoco d'artificio, ovvero il prodotto che viene promosso da questo manifesto. 

La pubblicità è della ditta Setti Fireworks, il cui store si trova a poche centinaia di metri dal cartello, in una via di Borgo San Pietro a Moncalieri. Ma ad attirare l'attenzione non è solo il claim pubblicitario, quanto proprio il fatto che si pubblicizzi così la vendita - anche online - dei fuochi d'artificio per festeggiare il Capodanno 2021.

Che il 2020 sia stato un anno da "mandare a quel paese" è poco ma sicuro, ma resta comunque la stranezza di promuovere i fuochi artificiali in uno spazio per le affissioni del Comune di Torino. Proprio il Comune che ormai da tre anni ha detto addio ai fuochi in piazza anche per San Giovanni, sostituiti dai forse ancor più discussi spettacoli di droni. 

Per il conto alla rovescia quest'anno ovviamente non ci saranno feste pubbliche, a causa delle restrizioni dovute al coronavirus. Si festeggerà in casa, chi potrà vedrà qualche parente ma per la maggior parte dei casi saranno feste tra conviventi, cenoni a presenze ridotte, e anche le messe di Natale si svolgeranno prima del solito. 

Quindi i petardi e i fuochi d'artificio saranno esplosi per lo più dai balconi di casa, che soprattutto nel primo lockdown di marzo divennero l'unico spazio aperto da cui guardare il mondo, e intonare canti, e fare applausi al personale sanitario. Ma appunto per il 31 dicembre i balconi dei torinesi, come di tutti gli italiani che vivono in appartamenti, saranno la "base di lancio" per far esplodere i fuochi d'artificio pubblicizzati da questo cartellone. Con la speranza che artificieri improvvisati non si facciano "prendere la mano" tralasciando la prudenza necessaria. E con il dubbio che promuovere questa pratica non sia del tutto coerente con la campagna "anti fuochi" che il Comune di Torino porta avanti da qualche anno. 

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