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Torino, agenti aggrediti nel carcere minorile: “I detenuti cercano di creare situazioni potenzialmente violente”

L’onorevole piemontese Andrea Delmastro Delle Vedove (Fratelli d'Italia) scrive al ministro della Giustizia

Quali azioni intende prendere il Governo per la tutela del personale della Polizia Penitenziaria in servizio all'Istituto Penale per Minorenni “F. Aporti” di Torino? Lo chiede con un’interrogazione a risposta scritta l’onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove (Fratelli d'Italia) dopo aver ricevuto dalle principali organizzazioni sindacali la segnalazione di diversi episodi di violenza avvenuti nelle ultime settimane nei confronti degli agenti che operano all’interno del carcere. Segnalazione che, secondo quanto riporta il deputato, è stata inoltrata dalle organizzazioni sindacali il 12 novembre anche al Dirigente del Centro Giustizia Minorile Piemonte Liguria e Valle d’Aosta. Su più fronti si chiede di fare luce su quanto sta accadendo.

Gli ultimi episodi di violenza

L'istituto torinese, secondo le organizzazioni sindacali, ultimamente è teatro di continue e sistematiche aggressioni ai danni di agenti di Polizia Penitenziaria, non ultima quella avvenuta il 9 novembre quando un minore ha cagionato una prognosi dai sei agli undici giorni a un agente di polizia penitenziaria e a due poliziotti intervenuti per bloccarlo in quanto “senza apparente motivo prima ritardava il rientro in cella e poi aggrediva l’agente di polizia penitenziaria – si legge nella nota - dando in escandescenze addirittura togliendosi la maglietta come se fosse sul ring”. Pochi giorni prima, raccontano ancora le organizzazioni sindacali un altro poliziotto, tutt'ora in prognosi, era stato preso a pugni per il semplice fatto di svolgere il suo dovere richiamando all'ordine i detenuti ed ancora, un altro agente è stato raggiunto da un pugno per fortuna senza conseguenze.

L’onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove, che si fa protavoce delle richieste dei sindacati, aggiunge: “I sindacati denunciano che innumerevoli sono i tentativi, da parte dei detenuti, di creare situazioni potenzialmente violente cercando la rissa verbale ed il corpo a corpo; il problema è divenuto serio e incontrollato. Secondo i sindacati i detenuti probabilmente hanno percepito una grande falla del sistema delle tutele per la polizia penitenziaria ed hanno ben capito che gli agenti, all'interno dell'istituto, non hanno difese né tutele in nessuna condizione; al Ferrante Aporti gli agenti, a parere delle OO.SS, i troppi messaggi contradditori della Direzione generano “caos” e delegittimazione del personale di Polizia Penitenziaria, che sembrerebbe essere “umiliato” per l’assenza di provvedimenti concreti verso i detenuti; i detenuti sembrerebbero agire in tale modo perché impuniti. Per questo chiedono a gran voce che l’azione disciplinare abbia il suo corso affinché i detenuti rispettino le regole interne, a garanzia dell’ordine e della sicurezza”.  
 

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