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Cronaca Mirafiori Sud / Via Francesco Rismondo

Bivacchi rom a Mirafiori, i cittadini: "Siamo feriti dal silenzio delle istituzioni"

Decine di esposti e petizioni affinchè le autorità possano mettere fine al vandalismo che regna sovrano a Mirafiori Sud. Ma per la questione dei campi rom, dai piani alti solo silenzio

"Non veniamo ascoltati, siamo invisibili agli occhi delle istituzioni". Ci accoglie così, un gruppo di mamme della scuola Elementare Cairoli di via Rismondo: la piccola punta di un iceberg di 600 persone che, per la questione dei campi rom a Mirafiori Sud, ha addirittura fatto una petizione e scritto lettere interminabili a Sindaco e consiglieri competenti perchè si adoperassero per risolvere la già pluricitata questione degli autocaravan della zona.

A pochi passi di distanza, dietro la scuola elementare, malgrado alcuni piccoli interventi da parte delle istituzioni, i camper ancora ci sono: sono sui parcheggi per automobili, installano barbecue e "tengono addirittura la bombola del gas all'interno della roulotte", come ci comunica un genitore. E se dovesse mai scoppiare nel bel mezzo del traffico mattutino, cosa succederebbe?

Di esposti i genitori del quartiere ne hanno già fatto una collezione, una denuncia dietro l'altra a testimoniare quella che è diventata una situazione insostenibile perchè "non è normale che all'una di pomeriggio debba scortare mia figlia al parco Colonnetti per paura che possa essere minacciata". Per non parlare delle condizioni igienico-sanitarie: "La sporcizia che si accumula intorno ai camper non viene rimossa se non in maniera sommaria; i liquami, sia quelli scaricati dai mezzi, sia quelli derivanti dalle quotidiane escrezioni umane, sono riversati costantemente sulle strade, sui marciapiede, nei tombini - riporta l'esposto inviato al Sindaco Fassino -. Non viene risparmiato neanche il cortile della Scuola Elementare Cairoli, all’interno del quale vengono gettati continuamente rifiuti ed escrementi".

Rassegnata anche la Parrocchia San Remigio che malgrado la volontà di integrare il popolo rom sulla base delle norme dogmatiche della fede, ha preso atto di quanto tale operazione fosse impossibile, soprattutto per la mancata volontà degli stessi rom di aderire correttamente ai programmi per loro stessi posti in essere. "A questo punto - cita l'esposto della Parrocchia - anche le persone che hanno cercato in questi tre anni di mediare le situazioni per evitare che si creassero conflitti ingestibili, si trovano messe nell’angolo e costrette ad ammettere l’impossibilità, vista la latitanza delle Istituzioni, di dare una soluzione positiva a quello che ormai è diventato un “vero” problema di convivenza".

La tolleranza della gente si è affievolita col perpetrarsi degli atti di vandalismo, del silenzio da parte delle istituzioni, col continuo coinvolgimento delle forze dell'ordine che, a dire dei cittadini, non muovono un dito.

La scuola Elementare Cairoli, parte attiva della vicenda anch'essa con un esposto inviato ai "piani alti", dovrà rassegnarsi a ricevere sempre meno iscrizioni: "Non sappiamo se il prossimo anno riusciremo a formare due classi" ed è un peccato, perchè la scuola ed i suoi docenti valgono.

Il destino di un quartiere, prossimo a una probabile desertificazione, è nelle mani di qualcuno. Come le sorti di tutti gli altri campi nomadi presenti in Città. I cittadini voglio una soluzione radicale. Non un "tampone".

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