Rifiuti e villette abusive. Il campo nomadi dell'Aeroporto nel mirino dei cittadini
Non solo lungo Stura e via Germagnano. Anche la baraccopoli dell'Aeroporto evidenzia tutti i suoi difetti. A preoccupare sono anche i falò accesi dagli abitanti
Dopo lungo Stura Lazio e via Germagnano anche il campo nomadi di strada dell’Aeroporto sembra mostrare tutti i limiti palesati negli ultimi anni. Parliamo innanzitutto di quelle valanghe di rifiuti ammassati ai bordo del campo stesso, oltre quel muretto che delimita l’area riservata ai nomadi. E poi quelle villette, nuove di zecca, e quelle case in muratura che fanno venire più di un sospetto.
Così vivono i rom che da vent’anni risiedono in strada dell’Aeroporto, al confine tra le circoscrizioni Cinque e Sei. Una delle baraccopoli più grosse della città. Uno dei campi sotto l'occhio del ciclone a causa degli incendi e dei fumi che si innalzano quotidianamente al cielo. Come segnalato più volte, tramite e foto e video, da molti residenti di Torino e provincia.
La cittadella che costeggia l'autostrada conta un gran numero di alloggi che poco hanno a che vedere con le roulotte e le casette di fortuna che si trovano presso le altre baraccopoli. Al contrario, anche qui, sono tanti i rifiuti sparsi in lungo e in largo. Persino fuori dal campo stesso. Su quella stradina sterrata che solo i nomadi utilizzano ogni giorno per recarsi alla fermata del pullman della linea 69. “Vorrei sapere chi ha dato loro il permesso di costruire quelle villette – dichiara il capogruppo della Lega Nord della Sei Enrico Scagliotti -. Possibile che nessuno ne sia al corrente? E perché il Comune non interviene? Cosa deve ancora succedere di grave?”.
Increduli sono anche i pochi residenti della zona che il problema lo conoscono molto bene ”Pare chiaro che con gli anni la situazione sia sfuggita di mano sia all’amministrazione e alle forze dell’ordine” lamenta uno di loro. I vigili, in realtà, ci sono eccome. Il problema è che in tutti questi anni i nomadi ne hanno fatte di cotte e di crude e controllarli è diventata una vera e propria impresa. “Stiamo lavorando per trovare un'uscita. Non sarà facile ma ci proveremo” replica la presidente della circoscrizione Nadia Conticelli. Ma la soluzione, agli occhi dei più, pare ancora lontana.