rotate-mobile
Cronaca

Camilla Bini, nuove indagini sulla scomparsa: c'è Stroppiana nel mirino

A 22 anni di distanza si riapre il caso. Camilla Bini lavorava alla Bolaffi proprio come Paolo Stroppiana, condannato in via definitiva per l'omicidio nel 1996 di Marina Di Modica

Due settimane fa il filatelico Paolo Stroppiana è stato condannato in via definitiva per l'omicidio preterintezionale nel 1996 di Marina Di Modica, logopedista torinese scomparsa nel nulla. Il cadavere della donna non è mai stato trovato. Ma Stroppiana potrebbe (il condizionale è d'obbligo) essere implicato anche in un altro caso di scomparsa.

A 22 anni di distanza si riapre il caso di Camilla Bini. La donna, di origine somala, lavorava alla Bolaffi proprio come Paolo Stroppiana. Nell'estate del 1989, prima di partire per le ferie in Puglia, Camilla Bini svanì nel nulla. Il ritardo nella segnalazione della scomparsa (i familiari denunciarono il fatto un mese dopo, non vedendo tornare la donna dalle vacanze) rese pressochè impossibili le indagini.

In realtà non si è mai smesso di cercare collegamenti tra gli intrecci delle vite dei protagonisti del caso Di Modica e del caso Bini. Invano, finora. I pubblici ministeri Viglione e Noce hanno aperto un anno fa un fascicolo contro ignoti.  Stroppiana, che al momento non è indagato per la scomparsa della Bini, sentito in proposito, in passato ha sempre negato ogni addebito, sostenendo che Camilla Bini fosse solo una collega e che il rapporto fosse soltanto di tipo professionale.

"Nell'indagine su Marina - ricorda l'avvocato della famiglia Bini, Stefano Castrale - era emerso qualche collegamento con la scomparsa di Camilla. Siamo contenti che vi sia questo fascicolo e che le indagini procedano, speriamo che si continui su questa strada".

Durante il processo Di Modica, la teste d'accusa Antonella Ardito, ex dipendente della Bolaffi, aveva raccontato che Stroppiana le aveva riferito di avere avuto una relazione sentimentale con Camilla Bini, circostanza negata dall'interessato. Altre due amiche della scomparsa avevano parlato di un "Paolo che lavora alla Bolaffi" come del fidanzato della scomparsa. Un altro elemento in mano alla procura è l'utilizzo, da parte di Stroppiana, della tessera di una collega di lavoro per fare entrare Camilla nella stessa piscina da lui frequentata nel 1988, un anno prima della sparizione, circostanza accertata dalla procura.

Il sospetto è che la tomba di Camilla Bini e quella di Marina Di Modica possano essere vicine.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Camilla Bini, nuove indagini sulla scomparsa: c'è Stroppiana nel mirino

TorinoToday è in caricamento