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Cronaca Vallette / Via Maria Adelaide Aglietta, 35

Carcere di Torino Vallette, ergastolano cerca di rubare le chiavi a un poliziotto

La protesta dei sindacati: "Che ci fa in un padiglione a vigilanza attenuata?"

Torna a fare parlare di sé Caleb Ndong Merlo, a cui di recente è stato confermato in appello l'ergastolo per l'omicidio della madre adottiva, l'insegnante vercellese Paola Merlo uccisa il 10 luglio 2018 con un corpo contundente. A inizio agosto 2022, nel padiglione Arcobaleno del carcere di Torino Vallette, dove si trovano solo detenuti del polo universitario, della squadra di rugby e della comunità di recupero, ha tentato maldestramente di bloccare un poliziotto tentando di sottrargli le chiavi, non riuscendovi ma procurandogli escoriazioni alle mani e al polso, causando una serie di difficoltà per l’ordine e la sicurezza interna.

"Da svariato tempo - dice una nota congiunta dei sindacati di polizia penitenziaria (Sappe, Osapp, Uilpa-Pp, Sinappe, Uspp, Fns-Cisl, Cgil-Pp e Fsa-Cnpp) - il detenuto sta creando seri problemi gestionali e di sicurezza interna all’istituto e non comprendiamo come l’ergastolano possa essere stato allocato in tale padiglione a custodia e vigilanza attenuata come parimenti non comprendiamo come mai lo stesso detenuto che è stato spostato per problemi gestionali, di ordine e sicurezza in quasi tutti i padiglioni detentivi ancora oggi si trova ristretto a Torino, nonostante la circolare ministeriale emanata dal Dipartimento amministrazione penitenziaria (Dap) stabilisca l’immediato allontanamento per tutti quei soggetti che si rendono responsabili di aggressioni nel confronti del personale di polizia penitenziaria".

Di recente i sindacati hanno chiesto un incontro al prefetto Raffaele Ruberto, al sindaco Stefano Lo Russo e al presidente regionale Alberto Cirio, unico fin qui a riceverli, dopo i numerosi episodi di violenza avvenuti nel carcere ultimamente. "Chiediamo - aggiungono i sindacati - che i vertici regionali dell'amministrazione intervengano e allontanino il detenuto in altro istituto idoneo a contenere detenuti ergastolani. Il personale di Torino è allo stremo delle forze sotto stress psicofisico stanco e demotivato poiché trova serie difficoltà a svolgere i propri compiti istituzionali. Chiediamo quindi un intervento urgente della ministra Cartabia e del capo del Dap Renoldi affinché attenzionino l’istituto di Torino per i continui eventi critici e pongano in essere urgenti e concreti interventi non più procrastinabili".

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