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Cronaca

"Brucia & Vinci", su Facebook l'ultima offesa ai sette operai Thyssen

Sul web i volti dei 7 operai morti nel rogo del 2007 e a fianco la scritta: "Brucia e vinci 1 milione di euro". E' stato Antonio Boccuzzi a presentare denuncia alla Polizia postale

Agghiacciante, stupido, vergognoso. Chi più ne ha, più ne metta. Difficile trovare le parole per descrivere un "gioco" comparso su Facebook: si chiama "Brucia & Vinci", e ci sono i volti dei sette operai morti nel Rogo Thyssen su un finto biglietto della lotteria istantanea da grattare.

I volti di Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Roberto Scola, Rosario Rodinò, Rocco Marzo, Bruno Santino, Antonio Schiavone e a fianco la scritta: "Brucia e vinci 1 milione di euro". E' stato Antonio Boccuzzi, ex operaio Thyssen e oggi deputato Pd, a presentare denuncia alla Polizia postale per chiedere l'immediata chiusura della pagina. Rosina Demasi e Graziella Rodinò, le madri di due ragazzi deceduti in quella tragica notte di dicembre 2007, affidano alle pagine de La Stampa la loro rabbia: "C’è chi vuole infangare la loro memoria. Non ne possiamo più - dice Rosina - Nessuno può immaginare la nostra disperazione. Grazie a Guariniello giustizia è stata fatta, eppure tante sono le critiche che siamo costretti a sentire. Prima gli industriali, ora questo gioco orribile che fa morire una seconda volta i nostri figli". Gli industriali, per bocca del presidente dell'Unione Industriale di Torino, Paolo Carbonato, non avevano mandato giù un verdetto ritenuto troppo severo: "Nemmeno agli scafisti viene contestato l'omicidio volontario. Non mi risulta - dice - che l'ipotesi dolosa sia mai stata contestata per un incidente sul lavoro".

Su Facebook la pagina incriminata, esempio di rara stupidità, fa riferimento proprio alle sentenza Thyssen. Inserita nella categoria "svaghi", il titolo è "Sentenza Thyssenkrupp: Brucia e Vinci 1.000.000 di euro".  Nella descrizione della pagina su Facebook si leggono frasi infamanti : "Sentenza shock al processo ThyssenKrupp, dopo nove ore di camera di consiglio. La Corte non ha riconosciuto le responsabilità effettive dei 7 operai che, per mancanza di professionalità, inadempienze e forse abuso di alcolici e droghe leggere, che causano stanchezza e sonnolenza (come spesso accade nei casi di incidenti sul lavoro), ignorarono le misure di sicurezza previste nel luogo dell'incidente".

La pagina ha raccolto fino al momento in cui scriviamo quasi 300 adesioni. E l'umana idiozia si spinge ancora un po' più in là.

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