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Cronaca

L'ordigno della stazione metro Marconi non poteva scoppiare

La bomba era in realtà un proiettile di aereo della seconda guerra mondiale. Non sarebbe potuto scoppiare perché mancavano le spolette di innesco

E' stato analizzato l'ordigno ritrovato all'uscita della stazione della metropolitana Marconi che ha stravolto il traffico in via Nizza martedì nel tardo pomeriggio. La "bomba" conteneva dell'esplosivo, ma non avrebbe potuto scoppiare a causa della mancanza delle spolette di innesco.

Ad accertare la non pericolosità dell'ordigno bellico sono stati i militari del genio guastatori dell'esercito, intervenuti sul posto martedì quando si era capito che quell'oggetto ritrovato poteva essere realmente esplosivo. La bomba, in realtà un proiettile di 30 chili di un aereo risalente alla seconda guerra mondiale, è stata fatta brillare nel poligono di tiro della caserma di Orbassano.

Le indagini della Polizia sono in corso per risalire agli autori del gesto. Al momento non sono state escluse ipotesi da parte degli investigatori. Una di queste conduce ad un gruppo anarchico che avrebbe potuto fare il gesto dimostrativo proprio in quel punto per via della vicinanza dell'obelisco dedicato a Vittorio Ferrero, leader carismatico dei costituzionalisti che fu ucciso da uno studente in quel luogo durante i moti rivoluzionari del 1821.

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