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Cronaca

Batterio hamburger, l'Istituto Zooprofilattico di Torino è pronto per le analisi

Il batterio è lo stesso che può contaminare il latte crudo, di cui l'Istituto si occupa da tempo. "Il lotto di carne incriminata - dice all'Ansa il direttore Caramelli - in Italia non è presente"

L' infezione provocata in Francia da alcuni lotti di hamburger di una nota azienda della grande distribuzione rimarrà una questione d'oltralpe, con ogni probabilità. Ma l'Istituto Zooprofilattico di Torino è pronto per eseguire le analisi sulla carne di hamburger proveniente dalla stessa azienda ritenuta veicolo di infezione. Sette bambini sono stati ricoverati in ospedale a Lille in Francia con sintomi compatibili con quelli provocati dal batterio E.coli dopo aver consumato filetti di carne macinata acquistati in un supermercato della Lidl.

Il batterio è infatti lo stesso che può contaminare il latte crudo, questione di cui l'Istituto torinese si occupa da tempo. "Il lotto di carne incriminata - dice all'Ansa il direttore dello Zooprofilattico di Torino, Maria Caramelli - in Italia non è presente. Ci sono però altri lotti della stessa provenienza, che la Lidl sta ritirando in via preventiva. So che i Nas sono andati a fare i prelievi. Noi stiamo aspettando e siamo attrezzati per le analisi".

"Il batterio incriminato - aggiunge - è lo O157, della famiglia dell'escherichia coli, alla quale appartiene anche lo 0104 che ha colpito in Germania. Questo batterio vive nell'intestino dei bovini, che restano sani. Ma la loro carne e il loro latte, se ingeriti crudi, provocano la Seu, Sindrome Emolitico Uremica, che parte da una diarrea (prima acquosa, poi emorragica) e può arrivare all'insufficienza renale".

"Il batterio - spiega ancora Caramelli all'agenzia Ansa- è lo stesso che che in passato ha fatto ammalare in Piemonte e in altre Regioni del Nord Italia i bambini che avevano consumato latte crudo. Per prevenire contagi, il Piemonte ha messo in campo un piano di controlli a tappeto sul territorio regionale. E' un problema tipicamente estivo, che si presenta fra giugno e settembre con il picco in agosto. Noi siamo partiti da due settimane e per ora i risultati sono stati rassicuranti: le analisi hanno sempre avuto esito negativo".

"Provati dalla recentissima vicenda dei cetrioli - dice l'assessore all'Agricoltura del Piemonte, Claudio Sacchetto - l'augurio è che questi ultimi episodi, per il bene del comparto agricolo di tutta Europa, possano essere gestiti con maggiore responsabilità. Ancora una volta è la realtà dei fatti a dimostrare l'importanza di un'etichettatura chiara, esplicita e ricca di informazioni per guidare il consumatore". "Il percorso intrapreso dall'Italia in questo senso è fondamentale, l'Unione Europea deve prenderne atto. E se nessuna di queste emergenze ha riguardato l'agroalimentare nostrano, significa che il sistema di controlli nazionale è efficace. I prodotti italiani e quelli Piemontesi sono garanzia di qualità".

Fonte: Ansa

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