Oltre 10 milioni di pasti all'anno, bambini i più colpiti: uno su dieci è povero
Nel 2014 il Banco Alimentare ha reso possibile l'aiuto a 120.475 persone in difficoltà che hanno ricevuto nel corso dell'anno, l'equivalente di 10.200.000 pasti. I bambini sonotti 5 anni la fascia più povera
Ci sono più bambini che anziani poveri. Il dato è allarmante, ma rappresenta la conferma di una società che ogni giorno fa i conti con le necessità quotidiane e fatica ad arrivare alla fine del mese: lo confermano gli oltre 14mila bambini a cui il Banco Alimentare del Piemonte, nel 2014, ha distribuito un piatto caldo, il 12% delle 120.475 persone in difficoltà che si sono recati al banco per poter pranzare o cenare. E pensare che nella sola area metropolitana di bimbi sotto i 5 anni d'età ce ne sono 100mila: un bambino su dieci, quindi, è povero. "Un'intollerabile presenza di bambini", ha detto Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte, in un incontro sul tema della povertà al Serming: il 12 per cento degli aiuti ai piccoli contro il 9 per cento agli anziani over 65.
Un anno critico per il Banco Alimentare. Nel 2014, infatti, non è stato attivato il Fondo Europeo di aiuti alimentari per gli indigenti (Fead) che in Italia viene distribuito dall'Agea (Agenzia del governo per le erogazioni in agricoltura). Questi aiuti per il Banco Alimentare rappresentano circa il 40% della possibilità di intervento annuale, e la loro assenza ha determinato una riduzione di circa 2000 tonnellate di alimenti distribuiti rispetto al 2013. "Abbiamo iniziato un'attività di diversificazione e intensificazione degli altri canali di approvvigionamento per sopperire alle richieste sempre più numerose di chi aveva bisogno, - dichiara Salvatore Collarino, Presidente del Banco Alimentare del Piemonte - infine, sollecitando la solidarietà e la generosità dei donatori, siamo riusciti a fine 2014 di raccogliere 5.096 tonnellate (contro le 5.430 del 2013) anche grazie alla Stracolletta del mese di giugno che si è affiancata a quella abituale di fine novembre."
Un risultato reso possibile anche grazie ai volontari: 260 persone hanno smistato i viveri nei 5 magazzini regionali lavorando 75.994 ore, pari a un valore economico di circa 1.365.000 euro. Accanto a loro c'è stato l'impegno dei 7 dipendenti del Banco Alimentare. Questa catena di solidarietà che ha lavorato a stretto contatto con 598 strutture caritative del territorio, ha reso possibile l'aiuto a 120.475 persone in difficoltà che hanno ricevuto nel corso dell'anno, l'equivalente di 10.200.000 pasti.
La fotografia che appare è allarmante anche a fronte delle recenti analisi portate a termine dalla Caritas secondo cui i poveri negli ultimi anni sarebbero di fatto raddoppiati. Dal canto delle istituzioni, Torino nell'ultimo anno ha investito dieci milioni di euro nella lotta alla povertà: "Il fenomeno - ha detto il vicesindaco Elide Tisi - si è profondamente trasformato. E sta ora colpendo anche fasce di popolazioni che prima della crisi ne erano immuni. Il Comune di Torino ha aumentato il proprio investimento del 15-20% all'anno e ha sperimentato la Social Card, risultando una delle poche città in grado di spenderne i soldi".