Avvelenò i suoceri con un narcolettico, chiesti 13 anni per la nuora
La donna, una 36enne, fu arrestata lo scorso anno a Venaria Reale. Lei ha sempre negato le accuse: "Volevo soltanto tranquillizzarli"
Tredici anni di carcere. E' la richiesta formulata dal pm Marco Sanini per un'italiana di 36 anni accusata di avere avvelenato i suoceri, a Venaria Reale, aggiungendo un narcolettico al cibo che somministrava loro.
La donna, difesa dagli avvocati Silvana Fantini ed Emanuele Marcovina, è accusata di tentato omicidio aggravato ma si è sempre detta innocente: "Volevo soltanto tranquillizzarli", ha sempre sostenuto. I legali, oltre a chiedere le attenuanti generiche, hanno chiesto di derubricare il reato a lesioni perché "il quantitativo di Serenase (il narcolettico, ndr) somministrato non avrebbe potuto causare la morte dei suoceri".
La somministrazione del farmaco aveva provocato seri danni nella coppia di anziani: in un'occasione il suocero, stordito, era caduto e si era rotto il femore; stessa sorte per sua moglie, che se l'era cavata con la frattura di uno zigomo.
Le parti civili nel processo (i genitori, il marito, la figlia minorenne della coppia e la sorella del marito) hanno chiesto una provvissionale complessiva di un milione e centomila euro per voce dell'avvocato Francesca Violante.