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Cronaca Centro / Corso Vinzaglio

Sei mesi per avere l'insegna della panetteria: "Se la voglio subito devo pagare"

Se non vuole aspettare sei mesi per ottenere l'insegna, l'esercente può pagare una sorta di "tariffa giornaliera" per una cartellonistica provvisoria che, in ogni caso, sarà poi costretto a togliere

Cosa non si fa per mettersi in proprio, soprattutto quando si decide di aprire una panetteria nel pieno centro di Torino, a pochi passi da Porta Susa, in un corso soggetto ai cosiddetti "vincoli paesaggistici", vincoli che - volenti o nolenti - mettono a dura prova gli esercenti emergenti. E' la storia di Mario (il nome è di fantasia) che dopo aver ristrutturato i locali, con tutte le spese che rimettere in piedi un locale comporta, dovrà attendere sei mesi per avere un'insegna fuori dalla sua panetteria. Ma c'è di più perchè Mario, nel frattempo, dovrà pagare anche 0,25 centesimi di euro al metro quadro al giorno per avere una cartellonistica provvisoria che vada a sostituire - almeno temporaneamente - quella che sarà poi la futura insegna autorizzata dal Comune. Storie di ordinaria burocrazia che, spesso, rischiano di mettere in ginocchio i piccoli imprenditori, già attanagliati dalle tasse.

Ma andiamo con ordine. Mario non ha scelto di aprire la sua panetteria in periferia, ma in pieno centro, lungo corso Vinzaglio, un corso soggetto ai cosiddetti 'vincoli paesaggistici'. "L'area è soggetta ai vincoli della soprintendenza - ci spiega il suo geometra - e, insieme alla richiesta di autorizzazione al Comune, il mio cliente deve consegnare anche una relazione paesaggistica da me stilata e firmata, con tanto di marca da bollo". In parole povere l'impianto pubblicitario deve essere realizzato in modo tale da non interferire con il valore paesaggistico del luogo in cui sarà ubicato. Facendo un calcolo approssimativo e sommando la richiesta dei diritti di istruttoria, la marca da bollo, le tasse e la parcella data al geometra arriviamo a oltre 500 euro, escluso - ovviamente - il costo dell'insegna stessa per la cui il Comune si riserva di concedere la relativa autorizzazione in un tempo che va dai tre ai sei mesi circa. "Ho pagato oltre 50mila euro per rimettere insieme i pezzi di questo locale, ho pagato i soldi che dovevo a Comune e geometra - ci racconta Mario - e ora dovrò aspettare mesi per avere la mia insegna con tutti i danni che questa cosa comporta perchè la mia panetteria non è segnalata e la clientela non è incentivata a entrare".

Per ovviare a questa problematica, però, il servizio autorizzazioni impiati pubblicitari del Comune ha predisposto un escamotage: pagare per ottenere un'insegna in tempo zero, provvisoria, fino a che non sarà pronta quella autorizzata. "Ora dovrò cacciare fuori altri soldi per avere un'insegna che poi dovrò togliere - continua Mario -. E' ridicolo, mi sento preso in giro". Sì perchè se da una parte c'è il problema (l'attesa) dall'altra c'è la soluzione (pagare subito): 0,25 centesimi per metro quadro al giorno fino all'arrivo dell'insegna nuova che potrebbe metterci fino a 6 mesi prima di lampeggiare sopra le vetrate della panetteria di Mario. "La procedura per l'impianto pubblicitario provvisorio non è un obbligo - affermano dall'ufficio autorizzazioni del Comune - ma una possibilità per cercare di ovviare al problema delle attese generate dal percorso burocratico".

Sta di fatto che se Mario non versa i soldi per l'impianto pubblicitario provvisorio, la sua panetteria resta priva di insegna fino a data da destinarsi, per un periodo che potrebbe arrivare fino ai 6 mesi. E, così, mano al portafogli: "E' in questo modo che uccidono i piccoli imprenditori - conclude Mario -. A volte fare tutto in regola non ti assicura la pagnotta a fine mese". E detto da un panettiere c'è da crederci.

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