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Tassista di Moncalieri morto dopo due aggressioni a Torino: autopsia, decesso per ematoma subdurale

L'inchiesta della procura si annuncia complicata: sarà difficile stabilire (eventualmente) i vari livelli di responsabilità

La morte di Pasquale Di Francesco, tassista di Moncalieri, da tutti conosciuto come Lino, che ha perso la vita a metà ottobre 2022 dopo due mesi di coma, sarebbe avvenuta a causa di un ematoma subdurale cronico. Questa la primissima conclusione a cui è arrivata, lo scorso venerdì 28, l'autopsia disposta dal pm Alessandra Provazza della procura di Torino, che coordina le indagini sull'accaduto, ed eseguita dal medico legale Alessandro Marchesi. Le conclusioni definitive, tuttavia, si avranno soltanto tra 90 giorni.

Il quadro investigativo si presenta quindi molto complesso. Per ora la procura procede contro tre ragazzi che la vittima conosceva: una 26enne di Venaria Reale, difesa dall'avvocato Andrea Giovetti, e due 28enni di Torino, difesi rispettivamente dagli avvocati Elisabetta Alessandro e Fulvio Violo, accusati di rapina e lesioni con l'aggravante della morte della vittima. Le aggressioni sarebbero state però due, una il 22 (in via Nizza angolo via Passo Buole) e l'altra il 23 giugno 2022 (in via Nizza davanti al grattacielo della Regione), e l'unica presente a entrambe sarebbe stata la giovane, accompagnata in un'occasione da uno e nell'altra dall'altro ragazzo. Una prima cosa da accertare, quindi, è quale delle due possa avere procurato l'ematoma.

Una volta eventualmente accertato che una delle due aggressioni abbia provocato l'ematoma, l'ulteriore passo sarà accertare se nel frattempo Di Francesco non abbia subito altri traumi e se i medici degli ospedali Cto e Molinette di Torino, a cui si era rivolto prima una settimana dopo il fatto e poi a inizio agosto, con un ricovero dal 3 all'8 e successivamente dall'11, quando ormai era troppo tardi per salvarlo, abbiano commesso o meno errori. Per ora una certezza è che l'ematoma subdurale non fosse visibile in una prima tac eseguita alla vittima, mentre fosse visibile in una seconda tac eseguita alcuni giorni dopo. La famiglia della vittima, a cui è stato dato il nullaosta per i funerali, è rappresentata dall'avvocato Davide Neboli.

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