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Cronaca Caselle Torinese

Strage di Caselle, primi riscontri sui corpi compatibili con il racconto di Palmieri

Le analisi sui corpi delle vittime della strage di Caselle sembrano compatibili, secondo i primi riscontri dell'autopsia, con il racconto di Giorgio Palmieri, che ha ammesso di aver ucciso la famiglia

Il racconto di Giorgio Palmieri, assassino confesso della strage di Caselle, sarebbe confermato dall’analisi autoptica. L’esame sui corpi, che è iniziato ieri, dovrebbe terminare domani, ma i primi riscontri effettuati sui corpi di Claudio Allione, della moglie Maria Angela Greggio e della madre di lei, Emilia Campo Dall'Orto, sembrano infatti confermare tempi e modi del triplice omicidio avvenuto nella villetta di Caselle Torinese, così come descritti dall’assassino.

In primis, le ferite sembrano essere compatibili con un tagliacarte, come raccontato da Palmieri nella sua confessione ai carabinieri. L’arma, indicata dallo stesso Palmieri, è però ancora da trovare: non è ancora stata rintracciata, infatti, dagli investigatori.

Claudio Allione sarebbe stato colpito diverse volte, ucciso per primo con 5 fendenti, sul petto, sulla schiena: avrebbe infatti tentato di difendersi.

Intanto per Giorgio Palmieri i pm Fabio Scevola e Roberto Sparagna hanno richiesto oggi la convalida del fermo. Palmieri per ora è detenuto al carcere di Ivrea: a lui i magistrati contestano l'omicidio volontario aggravato dai futili motivi e la rapina, per aver sottratto alla famiglia, dopo averla sterminata, la somma di circa 100 euro. Resta ancora da capire se il delitto sia stato o meno premeditato, e se abbia visto il coinvolgimento anche di altre persone.

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