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Cronaca

La denuncia dei sindacati: "La regione aumenta il costo dei ticket"

Per i sindacati si tratta di aumenti effettuati senza informare i cittadini. I ticket in alcuni casi possono aumentare anche del 15%

Siamo alle solite. A far le spese del solito mantra della mancanza di soldi siamo noi cittadini. L’ultimo aumento riguarda i ticket: le prestazioni mediche sono più care, e alcune visite possono subire un aumento anche del 15%.

A denunciare la situazione sono i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che in un comunicato denunciano l’aumento, dallo scorso 2 luglio, dei ticket di alcune prestazioni sanitarie.

“Recependo il nuovo nomenclatore nazionale (l’elenco completo delle prestazioni e dei relativi oneri), sono aumentati i ticket per tutti gli esami e le visite specialistiche – è la denuncia – Il ticket è composto da una quota nazionale definita nel nomenclatore, e da una quota aggiuntiva regionale. Con la delibera del 2 luglio, ad esempio, il costo della prima visita specialistica è passato da 23,10 euro (18,60 di costo base + 4,50 di ticket aggiuntivo regionale) a 26,70 euro (20,70+6). Pertanto, oltre all’aumento di 2,10 euro, deciso a livello nazionale, la Regione ha confermato un ulteriore incremento del ticket regionale di 1,50 euro”.

Aumenti anche per la seconda visita e quelle successive che, secondo la denuncia dei sindacati, passano da 12.90 a 14.40 euro.

 “La Giunta – spiegano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Laura Seidita, Giovanna Ventura e Lorenzo Cestari – fa cassa sulla salute dei cittadini e concede alle strutture private indubbi vantaggi. In parecchi casi, come per gli esami del sangue, sarà più conveniente per il cittadino rivolgersi ai privati piuttosto che a un ospedale, Asl o struttura convenzionata”.

A rincarare la dose, per Cgil, Cisl e Uil vi sarebbero anche inadempienze da parte dell’assessorato sulla normativa delle esenzioin-ticket per le malattie croniche: secondo le sigle sindacali, i pazienti non sarebbero informati sulla scadenza della propria esenzione, scoprendo poi il tutto al momento di pagare il ticket o quando, in un secondo tempo, l’Asl ne richiede il pagamento. Per i segretari regionali il comportamento dell’assessorato alla Sanità, che non avrebbe informato di questi cambiamenti, è “grave e inaccettabile”.

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