Gerbido, aumentano i rifiuti smaltiti ma l'Arpa assicura: "La qualità dell'aria è invariata"

Quindici per cento di rifiuti in più rispetto a ora. Questa la quantità di immondizia - espressa in percentuale - che l'inceneritore del Gerbido brucerà in più da qui a un paio di mesi. In termini numerici - e per capirci chiaro - stiamo parlando di quasi mezzo milione di tonnellate di rifiuti l'anno, in pratica tutta la spazzatura di Torino e Provincia.

A permettere che il Gerbido aumenti le proprie capacità di smaltimento rifiuti, il decreto Sblocca Italia approvato lo scorso anno dal Parlamento e che obbliga le regioni ad autorizzare la massima capacità possibile degli inceneritori. Grazie - a causa - di questo decreto, nei prossimi mesi le potenzialità del Gerbido saliranno a 480-490 mila tonnellate di rifiuti smaltiti all'anno. Una quantità che ai residenti fa accapponare la pelle perchè le emissioni prodotte dall'edificio sono sempre particolarmente ingenti.

Eppure l'Arpa rassicura perchè, secondo i dati, non si registra nessun tipo di alterazione della qualità dell'aria rispetto al periodo precedente l'entrata in esercizio del termovalorizzatore. In sostanza, le emissioni prodotte non avrebbero compromesso la qualità dell'aria che i residenti respirano. Nello studio sono stati, infatti, presi in considerazione PM10, PM2.5 e biossido di azoto, i tre inquinanti che presentano storicamente un superamento dei valori limite nell’area circostante TRM, nonché quelli su cui un impianto di incenerimento potrebbe fornire un contributo aggiuntivo significativo.

Eppure i continui guasti e blackout elettrici, comportano spesso, emissioni di monossido di carbonio che superano il limite giornaliero consentito.

Insomma, una bella gatta da pelare. Intanto la Trm, la società che gestisce il Gerbido, guadagna: si stima, infatti, che i ricavi saliranno di almeno 7 milioni.