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Cronaca

Assolto lo scrittore Erri De Luca, per il giudice il fatto non sussiste

Sentenza letta in un'aula gremita. Quando il giudice ha pronunciato la decisione sono scrosciati gli applausi per lo scrittore e in molti si sono commossi. "E' stata evitata un'ingiustizia", le prime parole di De Luca

Lo scrittore Erri De Luca è stato assolto dall’accusa di istigazione a delinquere. Secondo il giudice, che ha emesso sentenza intorno alle 13.30, il fatto non sussiste. 

In un’aula gremita in tanti si sono commossi: “Oggi è stata impedita un’ingiustizia”, ha detto De Luca subito dopo l’assoluzione. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione per un’intervista rilasciata dallo scrittore in cui diceva che la “Tav va sabotata”, concetto ribadito questa mattina prima che il giudice si ritirasse.  "Questa sentenza dimostra che non avremmo dovuto essere qui - affermano i legali di Erri De Luca -. Le cose sono state riportate al posto giusto".

"Una sentenza di buonsenso. Apprendiamo con sollievo dell’assoluzione di Erri De Luca dall’assurda accusa di istigazione a delinquere - ha dichiarato Francesca Frediani, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle -. Non vogliamo più assistere allo spettacolo indegno di un processo alle idee. Questo procedimento giudiziario, per molto tempo, rappresenterà una vergogna per la giustizia italiana e la sentenza è solo un parziale riequilibrio. Allo stesso tempo auspichiamo che le ragioni della legittima opposizione al TAV possano trovare una sede di confronto adeguata al di fuori delle aule dei tribunali".

In mattinata, prima del verdetto del giudice, lo scrittore napoletano aveva letto le proprie dichiarazioni spontanee, ancora convinto che la Tav va sabotata. "Sono incriminato per aver usato il verbo sabotare. Lo considero nobile e democratico. Sono disposto a subire condanna penale per il suo impiego, ma non a farmi censurare o ridurre la lingua italiana". 

Per lui i pubblici ministeri Padalino e Rinaudo avevano chiesto, nella precedende udienza, una condanna a 8 mesi con tanto di attenuanti generiche: secondo l'accusa, infatti, "l'imputato si è sempre presentato a processo e ha sempre risposto alle nostre interrogazioni e per questo merita le dovute attenuati".

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