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Cronaca

Aiazzone, in manette l'ex presidente del Torino Gianmauro Borsano

Arrestato con altri due imprenditori utilizzatori del marchio Aiazzone. Avrebbero evaso le tasse per una cifra che supera complessivamente i 10 milioni di euro

Ogni giorno una novità nel "caso Aiazzone". Sono stati arrestati gli imprenditori Gianmauro Borsano, ex proprietario del Torino a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, Renato Semeraro (nessuna parentela con il patron del Lecce Calcio) e Giuseppe Gallo, utilizzatori del marchio Aiazzone, il noto mobilificio. Il caso era venuto a galla qualche settimana fa: la catena di mobilifici avrebbe venduto mobili che non sarebbero mai arrivati ai cittadini. Di qui le indagini. Le misure cautelari sono state emesse dal gip De Donato su richiesta del procuratore aggiunto Nello Rossi e dei sostituti Francesca Loy e Francesco Ciardi, magistrati del pool criminalità economicà della procura di Roma.

Con un complicato meccanismo (svuotamento di beni da società indebitate con il fisco, il trasferimento di queste in Bulgaria, con conseguente cancellazione dal registro delle imprese per evitare l'accusa di bancarotta) gli imprenditori avrebbero evaso le tasse per una cifra che supera complessivamente i 10 milioni di euro. I provvedimenti cautelari sono stati eseguiti dal nucleo di polizia valutaria delle Fiamme Gialle con la collaborazione del nucleo di polizia tributaria di Torino. Omesso pagamento delle imposte, bancarotta documentale e per distrazione, a seconda delle posizioni processuali: sono questi i reati contestati agli indagati. Gli arrestati avrebbero inoltre chiesto a tre diversi tribunali competenti (Tivoli, Firenze e Torino), per conto di diverse società del Gruppo (Holding dell'Arredo, B&S e Mobil Discount), l'ammissione al concordato preventivo, per evitare il fallimento, fornendo garanzie patrimoniali inesistenti.
 

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