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Cronaca Chiomonte

No Tav, altri due arresti per gli scontri del 3 luglio in Valsusa

La tensione tra le forze dell'ordine e gli attivisti del movimento era culminata in lanci di sassi, fumogeni e bombe carta. Condannati altri due attivisti No Tav

Sono due gli attivisti No Tav arrestati dalla Digos, su ordine del gip Federica Bompieri della procura di Torino, per gli scontri dell'estate scorsa in Valle di Susa fra i militanti e le forze dell'ordine al cantiere della Torino-Lione Chiomonte.  Si tratta di uno stralcio del procedimento giudiziario che ha visto 46 richieste di rinvio a giudizio formulate dalla procura del capoluogo piemontese per i reati di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Gli episodi contestati risalgono al 3 luglio.

I due militanti non sono stati portati in carcere. Uno è agli arresti domiciliari, l'altro vincolato all'obbligo di dimora. Sono Elena R., 24 anni, di Bologna, e Luca C., 20 anni, di Vaie. Per entrambi le ipotesi di reato sono di violenza e minaccia a pubblico ufficiale. In particolare, riferiscono gli investigatori, i due si sono resi protagonisti del lancio di numerose pietre contro le forze dell'ordine, "agendo all'interno di un gruppo di facinorosi che scagliavano anche bombe carta, razzi e altri oggetti contundenti, per costringerli a omettere un atto dell'ufficio ovvero a fare un atto contrario ai doveri d'ufficio".

E' protesta dal fronte No Tav. Un simpatizzante del movimento ha annunciato uno sciopero della fame per chiedere la liberazione degli ultimi quattro No Tav arrestati il 26 gennaio scorso su richiesta della procura di Torino: ad annunciarlo è Nicola A., 37 anni, residente in Sicilia. "A prescindere dalle azioni dei singoli - dice sul web - il movimento No Tav esercita una legittima resistenza civile" e i provvedimenti cautelari ne "ignorano il valore etico".

(fonte ANSA)

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