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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Arrestata la "banda dell'ombrello", esperto di casseforti in manette per colpi (quasi) perfetti

Per non farsi identificare si coprivano il volto con un ombrello aperto. I carabinieri li hanno arrestati in flagranza di reato all'Auchan di corso Romania. Si sospetta che abbiano messo a segno decine di furti in tutto il Piemonte

L'ombrello sopra la testa utilizzato per rendersi invisibile agli occhi elettronici delle videocamere mentre trafficava nel retro dei vari bancomat, non ha impedito ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino di identificare lui e il suo complice, il titolare di un negozio di chiavi e casseforti di corso Orbassano. In due sono finiti in manette, un commerciante e un pregiudicato, arrestati in flagrante durante un colpo che stavano mettendo a segno all'interno del centro commerciale Auchan di corso Romania. I militari dell'Arma li stavano seguendo da tempo e sono intervenuti in pieno giorno, prima che mettessero le mani sopra gli oltre 250 mila euro contenuti nel bancomat Intesa Sanpaolo.

Di loro i carabinieri si sono interessanti durante altre indagini con arresti avvenuti a settembre. Tra le due bande nessun collegamento, se non quello dei furti alle banche. Diversi anche i modus operandi: i primi avevano i vigilantes amici e complici, questi ultimi no, ma nei loro colpi erano minuziosi, pazienti e molto attenti a non commettere alcun errore, cosa che invece hanno fatto. "Il braccio" della coppia entrava nel retro dei bancomat coperto da un ombrello che utilizzava per girare le videocamere, ma in una occasione non ha notato un piccolo occhio elettronico posto in un angolino in alto e così, quando ha chiuso l'ombrello, il suo volto è apparso pronto per essere identificato.

Cinque i colpi confermati sino a oggi, anche se il sospetto è che ne abbiano compiuto molti di più e in tutto il Piemonte. Uno solo però è quello in cui si sono portati a casa il contenuto della cassaforte, poco meno di 300 mila euro in contanti. Negli altri episodi ripresi dalle videocamere si limitano ad asportare le serrature elettroniche dei bancomat per poterne studiare i meccanismi. Un'operazione delicatissima che prevedeva molte ore di lavoro e l'utilizzo di un trapano manuale dalla punta di appena un millimetro: il minimo errore avrebbe attivato il sistema di sicurezza della cassaforte impedendone la futura apertura.

La "banda dell'ombrello" in azione

I colpi li progettavano a tavolino, poi la "mente" - cioè il negoziante - e "il braccio" partivano alla volta della banca prescelta, sempre del gruppo Intesa Sanpaolo. Qui il primo rimaneva fuori ad aspettare, il secondo entrava nella stanza sul retro dei bancomat aprendo una porta con una semplice chiave riprodotta dall'esperto negoziante. Una volta all'interno, lontano da occhi indiscreti e agendo quasi sempre di notte, il pregiudicato si metteva al lavoro eseguendo le indicazioni che gli erano state date dal complice. Mentre "trafficava" mangiava, fumava e, se gli scappava, urinava all'interno di una bottiglia e poi portava via tutto per non lasciare segni di passaggio.

La minuziosità non ha però impedito ai carabinieri di arrestarli. Il 26 ottobre li hanno seguiti dentro l'Auchan di corso Romania e fermati in flagrante prima che si impossessassero di 250 mila euro. Le indagini dei militari dell'Arma sono state coordinate dal sostituto procuratore Laura Longo.

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