In piazza Adriano c'è la decana dei benzinai: "Ho 70 anni e non penso alla pensione"
Antonia Dottorini, 70 anni, gestisce con il marito il distributore di corso Ferrucci angolo piazza Adriano. 43 anni di lavoro e 20 rapine: "Ma il mio mestiere sta andando in crisi"
Ha 70 anni, tanta energia e nessuna voglia di lasciare il suo lavoro. Lei è Antonia Dottorini, “decana” dei benzinai di Torino.
Una vita intera passata accanto alla pompa della benzina, per fare il pieno ai torinesi in viaggio. Settant'anni passati tirandosi su le maniche e lavorando duro, col sole e con la pioggia: perché il suo mestiere lei lo sa fare bene, ed è anche la sua passione.
Antonia gestisce il distributore di corso Ferrucci, all’angolo con piazza Adriano Imperatore: dal 1974 non si è mai mossa da lì; ha visto passare migliaia di persone, ed ha ricordi di ogni tipo; molti anche rocamboleschi. Eh già, perché lei è stata anche vittima di almeno venti rapine, quattro delle quali solo nel 2009: “Le ultime due rapine mi hanno rivolto un grosso coltello alla gola – ricorda, ma senza troppa enfasi, come chi è abituata a questo genere di cose – altre volte mi hanno puntato contro una pistola. Ma io ne sono sempre uscita illesa”.
Truffe e raggiri però sono nel rischio del mestiere: molti arrivano, fanno il pieno e poi cercano di andar via senza pagare. “E’ accaduto anche qualche giorno fa – ricorda – quando due ragazzi sono venuti da me chiedendo di fare rifornimento. Ma io mi sono accorta che avevano le due targhe una diversa dall’altra; mi sono insospettita e li ho invitati ad andare via”.
Fortunatamente questi episodi non accadono sempre. Anzi: la sua clientela è affezionata, e ammirano di lei soprattutto il sorriso e il suo buonumore. Ma il mestiere di benzinaio non sembra rendere più come una volta: “Purtroppo è un settore in crisi – ricorda Antonia – oggi la gente non fa rifornimenti superiori ai 20 euro”. Dunque, che fare? Andare in pensione? Mai: Antonia è irremovibile. “Non lascerò il mio lavoro – ammette – a casa che farei? Mi annoierei tutto il giorno. Meglio stare qui, e continuare a fare quello che stato il lavoro della mia vita”.