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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Maxi-processo Eternit, chiesti vent'anni per i vertici dell'azienda

Il pm Guariniello: "In tanti anni non avevo mai visto una tragedia come questa". La multinazionale dell'amianto è responsabile, secondo l'accusa, di migliaia di morti in 4 stabilimenti italiani

Vent'anni. E' la condanna che il pm Guariniello ha chiesto per due alti dirigenti dell'Eternit, la multinazionale dell'amianto responsabile, secondo l'accusa, di migliaia di morti  in quattro stabilimenti italiani in tre diverse regioni: Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio Emilia) e Bagnoli (Napoli). Il processo al Tribunale di Torino è giunto quest'oggi alla cinquantesima udienza. Diverse le accuse che vengono contestate a Stephan S., miliardario svizzero di 64 anni, e Jean Louis Marie G., barone belga di 89 anni: disastro ambientale doloso (per l'inquinamento e la dispersione delle fibre-killer) e omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro. Sono poi tre le pene accessorie richieste dall'accusa: l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, l'incapacità di trattare con la pubblica amministrazione per tre anni e l'interdizione temporanea dalla direzione di imprese per dieci anni.

Nel dettaglio, la pena richiesta dal pm è di 12 anni, ma gli 8 anni in più sono "automatici" in quanto il reato è stato continuato. "E continua ancora oggi", ha precisato il magistrato. Guariniello ha poi detto: "La tragedia si è consumata sotto un'unica regia senza che mai nessun tribunale abbia chiamato i veri responsabili a rispondere. In tanti anni non avevo mai visto una tragedia come questa. Prima di pensare a quali pene chiedere - ha spiegato in aula Guariniello - ho voluto rileggere le pene inflitte per i casi più gravi di disastri o di morti, tra cui i tanti morti nelle aziende amiantifere della nostra zona e anche i sette della ThyssenKrupp. Una tragedia come questa, però, non mi era mai capitata: ha colpito regioni diverse nel nostro paese, popolazioni di lavoratori e di cittadini. Continua a seminare morte e continuerà a farlo chissà per quanto".

Si tratta del più grande processo per amianto in tutto il continente quello che sta volgendo alle battute finali nel capoluogo piemontese. La Procura procede per migliaia di persone morte o ammalate a causa dell'amianto, nel corso di più di mezzo secolo. I fatti contestati vanno dal 1952 al 2008. Sono seimila le parti civili ammesse dal Tribunale, soprattutto ammalati (di asbestosi, tumori e altre patologie) o parenti di vittime. Dalla prossima udienza la parola passerà ai loro legali: avranno un quarto d'ora di tempo a testa. Si inizia lunedì.

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