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Cronaca Centro / Via Giuseppe Verdi

Amianto a Palazzo Nuovo, la lettera del Rettore agli studenti

Gianmaria Ajani, rettore dell'Università di Torino, ha scritto a studenti e lavoratori di Palazzo Nuovo per spiegare alcuni punti

Il Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, ha inviato una lettera a tutti gli studenti e al personale di Palazzo Nuovo per fare chiarezza su alcuni punti inerenti al problema amianto che ha determinato la chiusura della sede universitaria.

Riportiamo la lettera inviata dal Rettore:

Da quando ho assunto la carica di Rettore, il 1 ottobre 2013, mi sono ripromesso di portare a compimento i lavori necessari per rendere Palazzo Nuovo un luogo di lavoro sicuro per studenti, personale tecnico amministrativo e i docenti, in precisa attuazione del mio programma elettorale, che comprendeva tutto tondo il tema della sicurezza.
    
Ho chiesto e ottenuto dal consiglio di amministrazione di poter incaricare l’Arpa, ente pubblico della Regione Piemonte, di una mappatura complessiva di tutti gli immobili destinati alle attività dell'Università degli Studi di Torino per verificare l'eventuale presenza di amianto e di altre sostanze potenzialmente nocive per la salute delle persone. L’Arpa fu scelta per l'autorevolezza e la specifica competenza in materia, perché soggetto pubblico e per la rapidità comunque avrebbe potuto operare.
    
Ritengo questo modo di procedere tuttora corretto e, ad oggi, non solo non vedo, ma neppure mi sono state prospettate, soluzioni più adeguate.
    
Conoscere, rilevare e affrontare un pericolo sono sicuramente atti di precauzione di diligenza non solo perché costituiscono l'adempimento di un preciso dovere giuridico, ma anzitutto perché rispondono ad un alto principio etico.
    
Pericolo e rischio che sono cose però ben diverse: solo in determinate condizioni l'uno determina l'altro. Il linoleum a Palazzo Nuovo è presente da oltre cinquant'anni e correttamente i tecnici possono affermare che ciò è un pericolo che si trasforma in rischio solo dove si riscontra rilascio di fibre nell'ambiente circostante in misura superiore determinate concentrazioni. E ad oggi i campioni di aria ambientale prelevati a Palazzo Nuovo non hanno mai registrato valori fuori norma.
    
E quindi necessario tenere ben distinto il concetto di pericolo (collegata la qualità intrinseca di un materiale, o di un oggetto, che in determinate condizioni può provocare un danno) da quello di rischio (ossia la probabilità che, presente il pericolo, il danno si produca).
    
Ho voluto attivato questi atti di precauzione, ho voluto e avviato un’analisi obiettiva e trasparente, ho scelto di affidarla ad un'organizzazione competente e terza. Tutto ciò non può essere fonte di equivoco, né offrire l'estro per accusarmi dell'esatto contrario: negligenza, poca informazione, superficialità nel trattamento di una questione che ho sempre posto tra le priorità della mia azione direttore.
    
L’indagine affidata all'arpa aveva e ha come obiettivo trovare pericoli per poi eliminarli, proprio per evitare che si determinino situazioni di rischio per la salute delle persone. Sono stati individuati dei pericoli: siamo dunque intenzionati a proseguire nell'analisi e a disporre lavori necessari per eliminarli definitivamente.
    
Sono ben consapevole di disagi profondi che ciò determina tutti, in primo luogo a chi studia e lavora a Palazzo Nuovo. A questi disagi stiamo ponendo rimedio, grazie anche alla disponibilità e all'aiuto della città di Torino, per consentire la prosecuzione di tutte le nostre attività attraverso l'utilizzo di altre strutture.

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