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Cronaca

Lavoratore Atm morto per amianto, indagini per omicidio colposo

Il pubblico ministero Raffaele Guariniello indaga sulla morte di un ex lavoratore della società di trasporti pubblici torinesi deceduto ad aprile per un mesotelioma pleurico. La vittima, 77 anni, aveva lavorato 24 anni per l'Atm

Lo scorso aprile un ex dipendente dell'Atm, la ditta di trasporti pubblici torinesi che nel 2003 si è fusa con Satti dando vita all'attuale Gtt, è morto all'età di 77 anni per un mesotelioma pleurico. Sul decesso dell'uomo il magistrato Raffaele Guariniello ha aperto un'indagine per omicidio colposo a carico di ignoti poiché nei polmoni della vittima sono stati trovati corpuscoli di amianto di notevole dimensione causati dall'esposizione alle pericolose polveri sottili avvenuta dal 1961 al 1985, anni di servizio presso l'Atm.

Nato nel 1938, aveva lavorato dal 1961 agli inizi degli anni '70 prima come bigliettaio e poi come tranviere. Negli ultimi 15 anni di permanenza presso la ditta di trasporti pubblici era stato trasferito all'interno dei depositi con il ruolo di manutentore, stando così costantemente a contatto con materiali in cemento amianto in un luogo in cui si lavorava l'amianto. In pratica il lavoratore aveva una costante esposizione all'asbesto sia diretta che indiretta. Nel 1985, lasciata l'Atm, aveva iniziato a fare il tassista. Alcuni accertamenti fatti all'inizio del 2000 hanno dato prova di una contaminazione significativa di amianto all'interno di tram e autobus utilizzati negli anni in cui la vittima aveva prestato servizio.

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