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Cronaca Balangero

Nuova indagine sull'amianto di Balangero: responsabilità di Eternit?

Venticinque morti, quindici malati: sono i numeri della nuova inchiesta della procura di Torino sull'Amiantifera di Balangero, la grande cava di amianto, oggi in disuso, che sorge alle porte di Torino

Chiuso il capitolo Eternit, il pm di Torino Raffaele Guariniello è tornato ad occuparsi del problema amianto. La nuova inchiesta riguarda l'Amiantifera di Balangero, la grande cava di amianto, oggi in disuso, che sorge alle porte di Torino. Si indaga per il caso di venticinque morti e quindici persone malate, un caso che già alcuni anni fa condusse un'indagine sfociata in processi e condanne.

L'ultimo caso acquisito dal magistrato è quello di una donna, moglie di un ex operaio della cava (vi prestò servizio al 1961 al 1979 e dal 1986 al 1992), alla quale, in tempi recenti, i medici dell'ospedale di Lanzo hanno diagnosticato l'asbestosi. Quello della donna è un caso considerato "insolito" dai collaboratori di Guariniello perché, in genere, i familiari dei lavoratori vengono colpiti da patologie tumorali come il mesotelioma.

In questo fascicolo di indagine si cercherà di verificare se il magnate svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Louis De Cartier, i due manager condannati alla fine del processo Eternit, hanno avuto delle responsabilità: l'Amiantifera di Balangero, per qualche tempo, entrò a far parte della galassia della multinazionale elvetica dell'amianto. (Ansa)

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