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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Cenisia / Corso Racconigi, 25

Rovinato per aver lavorato fuori posto: il dramma di un ambulante del mercato di corso Racconigi

Mille euro di multa e la merce sequestrata per aver messo la propria bancarella fuori posto. "Dovevo lavorare per pagare tasse, affitto e bollette", si è giustificato l'ambulante

“Lavoravo fuori posto per bisogno. Per pagare le tasse, affitto e bollette”. Così il signor Pasquale Mingolla, ambulante del mercato di corso Racconigi, ha motivato la sua decisione di sistemare la propria bancarella di vestiti fuori dal posto assegnatogli. Una scelta che gli è costata cara: circa 1000 euro di multa, e il sequestro di tutta la merce.

La vicenda viene raccontata in poche parole dall’ambulante: “Non sono riuscito a prendere il posto e mi sono messo nel primo disponibile”, spiega. Poche parole, per descrivere un “reato” da poco, più burocratico che altro. Così non è stato, invece, per la polizia, che ha staccato una multa di 1000 euro al mercatale e sequestrato tutta la merce della bancarella.

Il gesto del signor Mingolla è dettato della necessità di portare a casa qualche soldo per poter tirare avanti: mai più avrebbe immaginato di rovinarsi, per questa scelta. “Capisco la multa – commenta – ma perché sequestrarmi la merce? Ha un valore: se non mi verrà restituita, non potrò più venderla, perché ormai siamo al cambio di stagione, e nessuno la vorrà più, dopo”. Mingolla ha dunque chiesto il dissequestro: “Ma non so quando riavrò tutto – commenta – a un mio collega, per un caso analogo, hanno sequestrato la merce, e attende da cinque anni che gli venga restituita”.

Per tornare a lavorare, Mingolla si è dovuto indebitare. Altri 1000 euro per ricomprare della nuova merce, per tornare alla sua attività, che rende ormai sempre meno. Ma si tratta di soldi che vanno ad aggiungersi alle tante spese che un ambulante del mercato deve sobbarcarsi ogni giorno: “Sono circa 6-7mila euro l’anno di spesa – spiega – io guadagno a malapena 100 euro la settimana: in questa situazione non riesco quasi a mangiare. E come me c’è tanta gente: ormai noi del mercato non vendiamo più, e non sappiamo come fare per arrivare a fine mese. La nostra situazione è sempre più grave”. 

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