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Cronaca San Donato / Salita Michelangelo Garove

Psicosi attentato al cinema, la donna col velo: "Mai provata tanta vergogna, siamo arrabbiati"

Parla la signora marocchina che con la famiglia è stata al centro del clamoroso equivoco allo Space del parco Dora

"Io e mio marito viviamo da 15 anni a Torino, che ormai è la nostra seconda casa, e non abbiamo mai fatto male a nessuno. Non abbiamo mai provato una vergogna simile. Non va bene, siamo arrabbiati".

A parlare è Souad Ghennam, marocchina di 45 anni protagonista suo malgrado col marito Moustapha, con la figlia e con il fidanzato di quest'ultima, sordomuti, dell'incredibile episodio di psicosi avvenuto al cinema The Space di salita Garove, all'interno del centro commerciale Dora, la sera dell'1 gennaio scorso.

I quattro, di fronte a una scena troppo osée durante la proiezione del film 'Passengers' di Morten Tyldum, avevano iniziato a scambiarsi messaggi su Whatsapp. Il fatto che la donna indossasse il velo ("il burqa" secondo le chiamate arrivate ai carabinieri, ma evidentemente non era così) e che tutti si scambiassero anche gesti ha fatto credere ai presenti nella sala 5 che si stesse preparando un attentato. Si è scatenato il fuggi fuggi generale con tanto di interruzione dello spettacolo. "Abbiamo pensato a un guasto, invece...". Tutto ingiustificato.

"Vorrei sapere chi è per denunciarlo - dice ora la donna marocchina -, anche perché nessuno ci ha chiesto scusa. Ci hanno rovinato un momento di festa. Il biglietto ce lo hanno regalato i ragazzi, che sono voluti venire a vedere il film con noi nonostante siano sordomuti. E' stato davvero imbarazzante".

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