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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Ivrea / Corso Vercelli, 165

Violenza nel carcere di Ivrea: condannato per omicidio picchia un agente e poi cerca di sfondare il muro della cella

I sindacati di polizia penitenziaria chiedono l'intervento del ministro Nordio: "Situazione intollerabile"

Torna a fare parlare di sé Abdessamad El Kachimi, 35enne italiano di origini marocchine condannato in via definitiva a 15 anni e otto mesi di reclusione per l'omicidio del casellante Vincenzo Oropallo, avvenuto a Novara il 21 giugno 2010. Nella prima serata di mercoledì 2 novembre 2022, nel carcere di Ivrea dove sta scontando la pena, ha aggredito un agente di polizia penitenziaria (soccorso dai colleghi e da altri detenuti) senza alcun apparente motivo, provocandogli traumi guaribili in tre giorni. All'ora di pranzo del giorno successivo, giovedì 3, ha danneggiato le pareti della sua cella dopo averne scardinato l'anta della finestra con l'intento di abbatterne il muro.

I due episodi sono stati denunciati dai sindacati di polizia penitenziaria Osapp, Uil-Pa-Pp, Sinappe, Uspp, Fns-Cisl, Cgil-Fp-Pp e Fsa-Cnpp che "chiedono a tutte le autorità a qualsiasi livello di intervenire per quanto di rispettiva competenza in considerazione della drammatica situazione in cui è precipitato il carcere eporediese. Una situazione simile, oltre a essere altamente pericolosa, è dannosa per tutti indistintamente. L’istituto è da tempo senza un direttore titolare e il personale riceve direttive via telefono. Il personale di polizia penitenziaria è allo stremo delle forze e non ce la fa più
oltre a essere abbandonato completamente a se stesso. Chiediamo l’intervento immediato del ministro Carlo Nordio, considerato che il personale non interessa più a nessuno. Le politiche penitenziarie oramai sono completamente concentrare a favore dei soli detenuti".

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