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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ennesima aggressione in carcere: agente di polizia colpito con un pugno in pieno volto

La denuncia del sindacato Sappe

Ennesima aggressione in carcere a Torino.

Ieri, sabato 14 maggio 2022, attorno alle 14.45, un detenuto psichiatrico ha aggredito l'agente, che era di servizio presso la sezione filtro, con un pugno al volto. 

A denunciarlo è Vicente Santilli, segretario regionale Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) per il Piemonte.

“Il poliziotto aveva invitato il detenuto a rientrare nella propria cella ma, quest'ultimo, senza giustificato motivo, gli ha sferrato un pugno al volto, per poi riversare la sua rabbia verbale contro gli agenti. Immediatamente interveniva un altro agente, che riusciva a contenere il ristretto. Il collega ferito è stato accompagnato in infermeria e subito dopo trasportato presso il nosocomio cittadino. Il Sappe esprime solidarietà al poliziotto penitenziario contuso e, nel denunciare ancora una volta le criticità della Casa Circondariale di Torino,  correlate anche alla significativa carenza di organico, sollecita un intervento del Dap (Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria) e del Governo”.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, sollecita Ministro e Capo Dap a intervenire: “Quella nel carcere di Torino è l’ennesima grave e intollerabile aggressione da parte di un detenuto ai danni di un poliziotto penitenziario, al quale va la nostra solidarietà. La situazione nelle nostre carceri resta allarmante, nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillizzanti sul superamento dell’emergenza penitenziaria: la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. E del carcere non frega niente a nessuno, a parte i soliti noti che con la scusa di difendere i diritti dei detenuti (ma non dei poliziotti che ci lavorano!) sperano in un tornaconto personale ed elettorale. La realtà è che è solamente grazie ai poliziotti penitenziari, eroi silenziosi del quotidiano a cui va il ringraziamento del SAPPE per quello che fanno ogni giorno, se il numero delle tragedie in carcere è fortunatamente contenuto. Ma è evidente a tutti che è necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziari, a cominciare dal ripianamento delle carenze organiche dei Reparti di Polizia Penitenziaria del Piemonte”. 

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