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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Vallette / Via Maria Adelaide Aglietta, 35

Ancora una aggressione in carcere a Torino Vallette: agente ferito da un detenuto

La denuncia del sindacato

Ancora violenza in carcere a Torino. 

L'ultimo episodio nella tarda mattinata di ieri, sabato 4 giugno 2022, quando un detenuto ha tentato di aggredire un coordinatore di padiglione ed ha ferito un assistente capo di polizia penitenziaria, che era intervenuto per impedire l'aggressione, dopo averlo scaraventato violentemente a terra. 

L'aggressione è avvenuta da parte di un detenuto italiano, senza un apparente motivo. 

L'agente è stato poi portato all'ospedale Maria Vittoria, dove è stato poi dimesso con una prognosi di venti giorni per la lussazione della spalla sinistra. 

A denunciare l’episodio è l’Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria attraverso il segretario generale, Leo Beneduci.

"Quanto accaduto, per l’ennesima volta, nel carcere Torino è da ritenersi di estrema gravità. Il penitenziario è da tempo nel completo ‘caos’ dovuto alla presenza di numerosi detenuti e detenute con patologie psichiatriche che non dovrebbero essere ristretti nel carcere. Questo comporta un grave aggravio nella gestione del personale di Polizia penitenziaria soggetto a carichi di lavoro oltre i limiti ed a continue tensioni, oltre che rischi, dovuti anche ai numerosissimi invii di detenuti presso le strutture ospedaliere esterne. E questo nel più totale silenzio degli organi dell’amministrazione penitenziaria e del Dicastero della Giustizia. I tanti e gravissimi problemi del carcere di Torino sono stati puntualmente segnalati dall’Osapp, anche in sede parlamentare, stanti le innumerevoli interpellanze sia alla Camera dei Deputati e sia al Senato della Repubblica. Della massima urgenza il diretto e risolutivo intervento del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Carlo Renoldi e della Ministra della Giustizia Marta Cartabia, affinché assicurino l’immediato ripristino delle regole di legalità e di civile convivenza nella struttura, in cui il personale di Polizia penitenziaria subisce la quotidiana ed ingiustificata “tortura” di gravi offese morali e fisiche e di continui disagi lavorativi,  peculiarità di un sistema oramai caratterizzato dall’assenza di risultati verso una maggiore sicurezza interna ed esterna nell’interesse della Collettività", commenta Beneduci. 

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