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Cronaca Vallette / Via Maria Adelaide Aglietta, 35

Ancora un'aggressione nel carcere delle Vallette a Torino, bloccata anche l'immissione di droga

I sindacati: "Problema cronico e preoccupante, gli agenti non si sentono considerati"

Una nuova aggressione è avvenuta nel carcere delle Vallette a Torino nel primo pomeriggio di martedì 22 novembre 2022. All'interno del padiglione C, un detenuto straniero 24enne, all’apertura del blindo della cella da parte di un agente, ha dato in escandescenze spintonandolo, colpendolo con uno schiaffo e sputandogli in faccia. Alcuni suoi colleghi in servizio lo hanno soccorso e lo hanno accompagnato al pronto soccorso dell'ospedale Maria Vittoria, dove è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni per trauma cranico e colpo alla sede temporale destra. È la 36esima aggressione avvenuta nel 2022, con 62 agenti complessivamente feriti.

Nella stessa giornata, gli agenti di polizia penitenziaria addetti al settore colloqui hanno bloccato l’introduzione all’interno dello stesso carcere, da parte di un familiare di un detenuto, di circa 15 pastiglie di un farmaco per curare la dipendenza da oppiacei e di circa 150 grammi di droghe leggere.

I due episodi sono stati comunicati dai sindacati Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa-Pp, Uspp, Fsn-Cisl, Cgil-Pp-Fp e Fsa-Cnpp secondo cui "il problema del carcere di Torino è divenuto cronico serio e preoccupante. Il sistema non regge, determinando preoccupanti situazioni di pericolo reale per gli agenti, nonostante tutto il loro impegno. Anzi, a dire il vero, al carcere di Torino, gli agenti non si sentono adeguatamente considerati nonostante la loro nota disponibilità: ne deriva dunque una sopita percezione che a nulla valga sottrarre tempo prezioso ai propri affetti, e a nulla servano quotidiane rinunce. Troppi messaggi contraddittori generano caos e delegittimazione del personale di polizia penitenziaria, che sembrerebbe sentirsi umiliato per l’assenza di provvedimenti severi verso i detenuti. Il personale è stanco di subire invettive e assalti dai detenuti, che ormai paiono fuori controllo. Chiediamo a gran voce che l’azione disciplinare abbia il suo corso affinché i detenuti rispettino le regole interne e questo a garanzia dell’ordine e della sicurezza. Questa situazione è intollerabile, non può più tardare un energico intervento, in primis, della direzione che ha il dovere di applicare efficacemente le norme esistenti sul regime disciplinare, tutelando, quale datore di lavoro, l'integrità psicofisica dei lavoratori, prevenendo invece di attendere gli ormai reiterati eventi critici, scatenanti un inevitabile forte stress lavorativo, e del Dap e del guardasigilli Nordio prima che accada qualcosa di irreparabile poiché il personale è allo stremo ed esausto".

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