rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Due aggressioni in pochi giorni nelle carceri di Torino e Ivrea: un detenuto lancia sangue addosso a un agente

I sindacati: "Dotare immediatamente il personale di strumenti per difendersi"

Lo scorso lunedì 20 giugno 2022, nel carcere di Torino Vallette, un detenuto straniero ha dapprima devastato la cella rompendo i sanitari e con le schegge di ceramica si è autoprocurato dei tagli sulle braccia, sul collo e ha gettato del sangue addosso all’agente di servizio senza nessun plausibile motivo. Lo stesso detenuto nei giorni scorsi aveva devastato altre celle. L’agente è stato accompagnato al pronto soccorso Maria Vittoria per le cure del caso e per gli accertamenti necessari perché è stato colpito dal detenuto più volte a ginocchiate e spintoni e dimesso con cinque giorni di prognosi.

Invece, mercoledì 22 giugno nel carcere di Ivrea, un detenuto straniero pretendeva di essere accompagnato in ospedale. Al diniego, ha dato in escandescenze e ha rovesciato all’improvviso una scrivania, colpendo senza alcun motivo i due
agenti di polizia penitenziaria che cercavano di contenerlo. Anche in questo caso l'uomo non è nuovo a comportamenti violenti. Gli agenti sono stati entrambi accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale di Ivrea per le cure del caso e dimessi uno con dieci e l'altro con cinque giorni di prognosi.

A denunciare entrambi gli episodi è l’Osapp, sindacato autonomo di polizia penitenziaria, per voce del segretario generale Leo Beneduci. "Quanto accaduto - dice - è da ritenersi di estrema gravità: i penitenziari da tempo sono nel completo caos organizzativo sia in ordine al trattamento e ai rapporti con la locale popolazione detenuta, spesso fuori controllo, sia riguardo alla gestione del personale di polizia penitenziaria soggetto a carichi di lavoro oltre i limiti ed a continui tensioni e rischi, nel più totale silenzio degli organi dell’amministrazione penitenziaria e del Ministero della giustizia. Occorre dotare gli agenti di strumenti idonei quali taser o altri mezzi a tutela dell’incolumità fisica".

Sulle stesse posizioni anche il sindacato Sarap, per voce del vicesegretario regionale Mattia Frau: "Chiediamo l'introduzione di mezzi di difesa come taser e delle bodycam. Pertanto in attesa che qualcuno si ricordi che le donne e gli uomini della polizia penitenziaria sono servitori dello Stato e dovrebbero essere tutelati".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Due aggressioni in pochi giorni nelle carceri di Torino e Ivrea: un detenuto lancia sangue addosso a un agente

TorinoToday è in caricamento