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Cronaca Crocetta / Corso F Lazzari Detto Bramante, 15

Abbandono per l'area Osi-Ghia. I beoni padroni in corso Bramante

Triste degrado per l'area compresa tra la ferrovia e corso Bramante. Il portico dell'ex concessionaria Fiat in mano agli alzatori di gomito. Il resto del quartiere vittima dell'abbandono

Un’area di Torino dimenticata a se stessa. Gli isolati compresi tra corso Bramante, via Egeo e via Agostino da Montefeltro vivono da anni un abbandono imperante. In attesa della riqualificazione delle ex aree industriali dismesse della ex Osi-Ghia (che dovrebbero trasformarsi in parte in edifici residenziali, e in parte a sede dello Ied, istituto europeo di design) l’intero quartiere non sta certamente vivendo i suoi tempi migliori.

Lo si può capire passeggiando in via Egeo e in via Agostino da Montefeltro, di fatto due strade cieche che si interrompono alla ferrovia. Gli scheletri delle vecchie, storiche carrozzerie torinesi fanno ricordare con nostalgia i tempi in cui la nostra città era capitale dell’industria italiana; un sapore di tempo perduto, molestato da frequentazioni non proprio raccomandabili che circolano in queste vie la notte.

Degrado in corso Bramante e via Egeo

E un esempio di chi gira per l’area abbandonata è dato dall’ex concessionaria Fiat di corso Bramante, un edificio immenso che occupa tutto il lato di corso Bramante compreso tra via Giordano Bruno e corso Turati. Camminando sotto i portici dell’enorme struttura, si notano immediatamente decine di bottiglie di birra e di vino: segnale che il porticato è diventato meta di sbandati e di beoni. Alcuni rimangono in zona anche di giorno, magari nei pressi di corso Turati. Per il resto, in corso Bramante rimangono bottiglie, cocci di vetro e un odore forte e pungente, tutto dove i disperati si accampano.

“Quanto si può vedere in corso Bramante è una situazione di forte abbandono – commenta il consigliere della Lega Nord alla Uno, Giovanni Vagnone – è triste dirlo, ma anche il salotto della città, la Circoscrizione Uno, è sempre più sporca e povera, a causa di un volontario abbandono che qualche evento in piazza san Carlo non può certo compensare. Per far rinascere la zona bisognerebbe puntare sul commercio, attività cardine attorno alla quale orbitano sia il Centro che la Crocetta”.

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