rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Obbligo vaccinale "anti covid", arrivano le multe dall'Agenzia delle Entrate: saranno oltre 17mila in Piemonte

Da 100 euro l'una

Sono più di 17mila le sanzioni che in questi giorni arriveranno a casa dei Piemontesi, a "firma" Agenzia delle Entrate, di altrettanti cittadini piemontesi che non sarebbero in regola con gli obblighi vaccinali "anti covid".

Ovvero persone over 50, personale scolastico, personale sanitario, forze dell'ordine, militari. Queste le categorie che avevano l'obbligo di sottoporsi al vaccino e di completare, entro il 1° febbraio 2022, il booster. 

Le consegne delle sanzioni da 100 euro l'una andranno avanti fino a fine giugno, proprio per dare il tempo ad Agenzia delle Entrate, e di riflesso alle Asl, di procedere con tutte le verifiche del caso, viste le sicure proteste da parte di chi riceverà le multe. 

Chi riceve le sanzioni avrà 10 giorni per comprovare di essere in regola o dimostrare il perché del ritardo. Ma non sempre si vince il ricorso, basti pensare che, complessivamente, nelle Asl di Torino e del Torinese i ricorsi bocciati sono stati quasi 3.500.

Nell’incontro avuto ieri con il ministro della Sanità, Roberto Speranza, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, ha ribadito l’opportunità che venga fatta chiarezza sull’allineamento tra l’algoritmo usato dall’Agenzia delle Entrate e quello applicato dal Sistema sanitario per la gestione della campagna vaccinale anti Covid-19, in modo da sgombrare il campo dalle contrastanti interpretazioni sugli obblighi della somministrazione della quarta dose e dei conseguenti provvedimenti sanzionatori.

"Le stime attuali - spiega Icardi - indicano come la popolazione piemontese che abbia contratto l’infezione a seguito del completamento del ciclo primario nel periodo antecedente il 1° febbraio 2022, sia di oltre 20 mila persone, delle quali alcune migliaia rientranti nella categoria degli esercenti le professioni sanitarie, gli operatori di interesse sanitario e i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie. È pertanto indispensabile che, alla luce dell’impatto che le indicazioni e le scelte di applicazione del sistema sanzionatorio legate all’obbligo vaccinale a livello nazionale hanno sui cittadini e sul sistema sanitario regionale, sia dal punto di vista organizzativo che economico, vengano fornite interpretazioni chiare in merito al valore giuridico e sanitario della guarigione dall’infezione da Covid-19 a seguito del completamento del ciclo primario e, nel caso tale evento sia considerato al pari di quanto previsto nell’ambito del ciclo primario, si provveda alla formale autorizzazione, da parte del Ministero della Salute, alla somministrazione di quella che a tutti gli effetti si configurerebbe come “second booster”, alle fasce di popolazione soggette ad obbligo vaccinale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Obbligo vaccinale "anti covid", arrivano le multe dall'Agenzia delle Entrate: saranno oltre 17mila in Piemonte

TorinoToday è in caricamento