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Cronaca

Il "riconoscimento facciale" tradisce il pusher che si era abraso i polpastrelli

Arrestato dalla polizia

Per evitare l'arresto, aveva dato generalità false e, soprattutto, nel tempo si era abraso i polpastrelli, proprio per rendere più che arduo il riconoscimento della sua identità mediante il confronto delle impronte digitali.

Ma quel giovane senegalese, il 14 dicembre 2018, è riuscito lo stesso a finire in carcere, arrestato dagli agenti della Squadra Mobile per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio - aveva con sé 22,92 grammi di cocaina - grazie all'inserimento della sua fotosegnaletica nella banca dati del "riconoscimento facciale". 

Dopo una lunga comparazione tra le migliaia di fotografie presenti nel database, i poliziotti hanno avuto una comparazione del 100% in un caso, capendo così come si trattasse di un un seneglaese classe 1987, già noto alle forze dell'ordine ed arrestato più volte per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed era anche destinatario della misura cautelare del divieto di dimora a Torino, emessa dal Tribunale di Torino il 9 dicembre 2018.

E così è stato anche denunciato per falsa attestazione a pubblico ufficiale. 

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