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Venerdì, 26 Aprile 2024

Ricambi auto contraffatti e scadenti spacciati per originali: denunciate quattro persone

Vendevano pezzi contraffatti e scadenti con la complicità di autofficine compiacenti. E' quanto hanno scoperto i carabinieri di Cuorgné nei giorni scorsi, portando alla denuncia di quattro persone.

Nei guai sono finiti un 55enne e un 29enne di Pratiglione, padre e figlio, titolari di una ditta di ricambi auto con sede legale a Rivara, un 54enne di Pertusio e un 32enne di Cuorgné, titolari di due differenti autofficine meccaniche.

Per loro l'accusa è di "concorso in contraffazione e ricettazione".

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, padre e figlio falsificavano i ricambi per auto che arrivavano clandestinamente, apponendo sopra i marchi delle più note case automobilistiche. Poi, i ricambi venivano commercializzati ad autofficine compiacenti del Canavese, spacciandoli per originali.

I clienti, poi, compravano i ricambi pensando fossero originali, non sapendo però che fossero di qualità scadente. 

I militari hanno sequestrato all’interno della ditta gestita da padre e figlio migliaia di dischi e pastiglie per i freni, ganasce, frizioni e molto altro materiale per autovetture. Oltre ai macchinari industriali e professionali utilizzati per la falsificazione dei prodotti.

Guai anche per i due titolari di autofficine meccaniche di Pertusio e Cuorgnè, responsabili di aver acquistato e utilizzato il materiale contraffatto, fornendo alla rispettiva clientela dei prodotti di seconda scelta, a fronte del pagamento di prezzi previsti per materiali di eccellenza.

Le indagini, al momento, sono ancora in corso e non si esclude il coinvolgimento di altre persone nell'attività illecita. 

Aggiornamento del 21 luglio 2023

Nel settembre 2019 TorinoToday dava notizia di un’indagine avviata dai Carabinieri di Cuorgnè in merito alla commercializzazione di ricambi auto contraffatti nel territorio del Canavese, che coinvolgeva anche le autofficine di Pertusio del Sig. Lorenzo Falletti e quella di Cuorgnè del Sig. Giuseppe Scalese. Il Tribunale di Ivrea ha recentemente accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura nei confronti di entrambi i meccanici, ritendono non fondata la notizia di reato a loro carico. 

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