rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Papiro di Artemidoro, il reperto è falso: lo dice la Procura di Torino 

Dopo anni di indagini

La Procura della Repubblica di Torino ha fatto luce sull’autenticità del papiro di Artemidoro: è falso. Stiamo parlando di un imponente papiro per lungo tempo attribuito al geografo antico Artemidoro di Efeso e fatto risalire alla fine del I secolo a.C..

Il reperto era da tempo al centro del dibattito: almeno dal 2006 quando si era sviluppata la discussione scientifica intorno all’autenticità del cosiddetto “Papiro di Artemidoro”, acquistato dalla Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo nel 2004. Inizialmente destinato al Museo Egizio di Torino in comodato gratuito, esso fu rifiutato dalla direzione del museo, anche a causa del grave sospetto che si trattasse di un falso o che provenisse da esportazione illegale. 

In considerazione dell’interesse pubblico che la vicenda del Papiro Artemidoro riveste per la città di Torino e per il dibattito storico-culturale in ambito nazionale, il Procuratore della Repubblica ora ritiene di dover fare alcune precisazioni sulla vicenda. 

Il 3 dicembre 2018 il Presidente della Sezione G.I.P. del Tribunale di Torino, in accoglimento della conforme richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico di un 66enne mercante d’arte di origine armena residente in Germania, in ordine al reato di truffa aggravata commesso in Torino il 26 luglio 2004, in danno della Fondazione per l’Arte della Compagnia San Paolo di Torino (ora Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia S. Paolo di Torino), in quanto trattasi di reato estinto per intervenuta prescrizione.

La truffa è stata ritenuta sussistente (ma il reato estinto), essendo ormai provata la falsità del reperto denominato “Papiro Artemidoro”, venduto dal mercante alla Fondazione per l’Arte della Compagnia San Paolo di Torino per l’importo di euro 2.750.000,00, con artifici e raggiri consistiti nel presentarlo come reperto autentico e di elevato valore e così cagionando alla parte offesa un danno patrimoniale di rilevante gravità.

Il procedimento ha tratto origine da un esposto del prof. Luciano Canfora inviato il 28.10.2013 al Procuratore della Repubblica pro tempore, unitamente ad una serie di allegati tutti riguardanti – come da titolo di un pubblico dibattito cui il prof. Canfora aveva partecipato a Torino il 27 ototbre 2013 – la necessità di “Fare il punto sullo scandalo Artemidoro”, cioè sulla falsità del “Papiro Artemidoro”. 

Nota della Compagnia di San Paolo 

La Compagnia di San Paolo prende atto del risultato della procedimento della Procura di Torino relativo al Papiro di Artemidoro che si è concluso con la dimostrazione della falsità del reperto e l’archiviazione delle accuse per avvenuta prescrizione. La Fondazione ha intrapreso un percorso parallelo per valutare il reperto: dal mese di  ottobre 2018 il Papiro è stato trasferito presso l’Istituto di Patologia del Libro di Roma (ICRCPAL) dove si stanno eseguendo  indagini scientifiche da parte dei laboratori di tecnologia, chimica e biologia. Anche se le verifiche sono ancora in corso, i risultati raggiunti fino ad ora dimostrano che si tratta  comunque di un reperto dall’innegabile valore storico artistico che potrebbe essere oggetto di studio per la comunità scientifica attenta a questi temi. La Compagnia quindi non intende intraprendere azioni legali a sua tutela.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Papiro di Artemidoro, il reperto è falso: lo dice la Procura di Torino 

TorinoToday è in caricamento