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Cronaca

Il sindaco di Torino incontra il carabiniere accoltellato nel tentativo di sventare una rapina

Maurizio Sabbatino era rimasto per oltre un mese in ospedale prima di riprendersi e tornare a casa a inizio gennaio 2022

Maurizio Sabbatino, il 53enne brigadiere capo dei carabinieri della compagnia Torino Oltre Dora ferito da due rapinatori il 29 novembre 2021, ieri ha ricevuto la visita del sindaco di Torino. Stefano Lo Russo ha incontrato il brigadiere nella sua casa insieme al generale Claudio Lunardo, Comandante provinciale dei carabinieri di Torino. "Incontrarlo è stato un grande piacere - ha detto il sindaco-. La sua è una storia di coraggio, di passione per il suo lavoro e di amore per la divisa che indossa. Una divisa che non abbandona mai, neppure quando non è in servizio. Come dimostra il suo gesto, frutto di uno slancio dettato dalla generosità e dallo spirito di servizio innato nel suo essere carabiniere".   

Lo Russo ha ringraziato il brigadiere Sabbatino per il suo coraggio e l’ha invitato a Palazzo civico "per riconoscergli il giusto merito e valore da parte di tutta la comunità torinese".

Sabbatino al Tg1: "Non posso perdonarli" 

Sabbatino era rimasto per oltre un mese in ospedale prima di riprendersi ed essere rimandato a casa a inizio gennaio 2022. Il Tg1 l'ha intervistato e nella serata di sabato 15 gennaio ha messo in onda il servizio. "Ho avuto paura di morire e di lasciare la mia famiglia da sola - ha raccontato facendo segno con il dito sul suo corpo - e ho una cicatrice che parte da qua e arriva qua. Quando l’ho vista ci sono rimasto male, non pensavo di aver uno squarcio del genere".

È poi passato a ricordare le drammatiche fasi dell'accaduto dentro la farmacia (il video): "Ho gridato 'alt carabinieri. inginocchiatevi e mettetevi con le mani dietro la testa'. Quello con il coltello è rimasto subito disorientato, forse per un attimo hanno avuto paura. Invece io non ero armato e così poi hanno preso coraggio e uno dei due, quello con il coltello che ero riuscito a bloccare, mi ha colpito".

L'intervista si è conclusa parlando di un eventuale perdono dei giovani rapinatori. "Che non me ne vogliano i genitori - ha risposto Sabbatino -, che non me voglia nessuno, però non posso perdonarli. Il mio lavoro è intervenire, prevenire e reprimere eventualmente. Perdonare lo lascio a qualcun altro". Infine un invito ai più giovani: "Ragazzi, commettere reati non è la cosa migliore e non vi porterà mai ricchezza. Potete e dovete crearvi un futuro, ma positivo e legale e non negativo e illegale".
 

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