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Cronaca Ivrea

Immigrati, il vescovo invita il premier Conte ad aprire i porti. E il web lo insulta pesantemente

Pioggia di commenti su Facebook

“Vorremmo davvero che l'Italia, consapevole della sua tradizione di umanità, non accettasse di divenire corresponsabile di una tragedia, che la storia ha affidato al nostro tempo e da cui non possiamo evadere”.

E’ un passo del pensiero del vescovo emerito di Ivrea, monsignor Luigi Bettazzi, 95 anni, nella lunga lettera scritta al premier Giuseppe Conte, in cui l’alto prelato chiede l’apertura dei porti e, allo stesso tempo, più vicinanza e aiuto ai tanti migranti che ogni giorno cercano di arrivare, con i barconi, sulle coste italiane.

Ma la lettera scritta dal presidente di Pax Christi, un movimento cattolico internazionale per la pace, non è stata ben accolta dagli utenti del web. Perché in queste ore, la missiva è stata ripubblicata da diverse testate on-line, tra cui La Sentinella del Canavese, con una valanga di messaggi di insulti verso Bettazzi.

“Ma non può tenerseli tutti lui?” o “Tutti bravi e generosi con i soldi altrui. I loro soldi, però, sono ben custoditi”. O, ancora, “Ma questo qui non aveva altro da fare che scrivere al premier?” o “allora co….ne, prenditeli tutti a casa tua senza arricchirti sulle spalle degli italiani” e “Portali a Ivrea e Albiano, dove hai le residenze private”.

Sempre sui social, altrettanto a pioggia i commenti di politici a difesa del pensiero di Bettazzi.

Al momento non si sa se monsignor Bettazzi abbia sporto denuncia alla polizia postale.

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