La carta d'identità elettronica non per i cittadini egiziani: "colpa" del software obsoleto
Costretti a recarsi all'anagrafe centrale
La carta d'identità elettronica dovrebbe essere il futuro, alla pari della fatturazione "4.0". Eppure all'anagrafe di via Leoncavallo 17 a Torino non è così.
Lo dimostra quel cartello che campeggia in bella vista all'ingresso della struttura e che avvisa i cittadini di nazionalità egiziana che intendano richiedere il nuovo documento come non "sia possibile emetterla in questo ufficio perché la lunghezza dei caratteri di nome e cognome sono troppo lunghi per l'attuale programma computerizzato. Deve essere scritta con la macchina da scrivere, ma al momento è guasta", precisando come i cittadini possano recarsi all'anagrafe centrale di via Della Consolata 23.
Incredula la presidente di Circoscrizione, Carlotta Salerno: "E' paradossale ma la colpa non è dei dipendenti ma di un assessore che da tempo parla di informatizzazione, di tecnologia e non dota le anagrafi delle giuste strumentazioni. Così si rischia solamente di far infuriare i cittadini e di mettere alla berlina i dipendenti. Il caos anagrafi lo denuncio da mesi, ma al momento Palazzo Civico ha fatto poco e nulla in merito".