rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Collegno / Via Vittorio Sassi, 16

Inaugurata e (quasi) mai utilizzata, la pista per le mountain-bike ora diventa un "caso"

Il taglio del nastro due mesi fa

Lo scorso 13 aprile era stata inaugurata in pompa magna, con tanto amministratori comunali e il sindaco Francesco Casciano che indossava la fascia tricolore, simbolo per eccellenza per un primo cittadino.

A distanza di due mesi, la pista "Pump Track" di Collegno, nelle vicinanze della stazione Fermi della metropolitana, è già in stato di totale abbandono.

La pista, da 1750 metri quadri, all'interno del parco "Catarzi", era stata realizzata con fondi comunali - circa 20mila euro - nell'ambito del Bilancio Partecipato per il quartiere Paradiso: i cittadini volevano fortemente una riqualificazione di quella zona, diventata nel tempo luogo di dimora per senza tetto e nomadi, che proprio lì avevano posizionato roulotte e baracche abusive.

Aperto solo per l'inaugurazione e per qualche giorno successivo, è poi rimasto chiuso. E l'erba ha iniziato a crescere, aumentandone il degrado, nonostante sia stata data in affidamento all'associazione "Bike&Oltre" per farla diventare un punto di riferimento per gli appassionati delle due ruote, in particolar modo quelli di mountain bike. E, allo stesso tempo, farlo diventare un luogo di aggregazione per i più giovani.

Per l'associazione, il motivo della chiusura sarebbe da addebitare alla presenza di materiale inerte e di alcuni plinti in cemento.

Il sindaco Francesco Casciano, ha già fatto sapere che quelle "presenze indesiderate" verranno tolte e smaltite quanto prima, giusto il tempo di reperire le risorse per poterlo fare.

"Sono in un punto molto distante dalla pista. Non ci sono pericoli per l'incolumità dei fruitori", tiene a precisare il primo cittadino.

In attesa che le parti si mettano d'accordo, la pista rimane chiusa. E l'erba continua a crescere. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inaugurata e (quasi) mai utilizzata, la pista per le mountain-bike ora diventa un "caso"

TorinoToday è in caricamento