Baby-gang, malamovida e spaccio: il questore firma 35 "Daspo Willy", il divieto d'accesso alle aree urbane
Vietato l'ingresso a pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento
Si chiama "Daspo Willy", ed è quello che il questore di Torino ha adottato, nel corso degli ultimi mesi, in 35 occasioni per contrastare il fenomeno delle "baby gang", della mala-movida e dello spaccio.
Di cosa si tratta? Del divieto di accesso a pubblici esercizi e locali di pubblico intrattenimento.
Delle 35 persone colpite dal provvedimento, 19 sono minorenni. E non c'è distinzione fra italiani e stranieri, tutti colpiti in egual misura.
In cosa consiste il "Daspo Willy", conosciuto anche come "Dacur" (Divieto d’accesso alle aree urbane)? È l’ultima misura di prevenzione introdotta dal legislatore per arginare l’aumento delle aggressioni e dei delitti, quali furti e rapine, commessi da gruppi di giovani e giovanissimi, spesso ancora minori, nei confronti di altrettanto giovani vittime, misura che impedisce a chi si aggirava nelle zone più frequentate della città e più affollate dalla movida per commettere reati contro il patrimonio e la persona.
L’autore può essere allontanato per un periodo fino a due anni, non da un solo locale o pubblico esercizio, ma da un’intera area della città, se quella è l’area in cui si ritrova abitualmente il gruppo che frequenta o in cui vengono commessi i delitti che, come sopra indicato, spesso sono di natura predatoria, anche se altrettanto facilmente può trattarsi di vere e proprie aggressioni alla persona.
I provvedimenti adottati fino a oggi adottati insistono su diversi quartieri di Torino: la zona centro della città, ricompresa tra piazza Vittorio, lungo Po Cadorna e corso San Maurizio. Ma anche il quartiere Vanchiglia, il parco del Valentino e la zona di San Salvario.
Se chi è colpito da dacur viola il provvedimento, rischia una nuova denuncia, perché la violazione del “Daspo Willy” è punita con la reclusione da 6 mesi a due anni e con la multa da 8mila a 20mila euro.