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Cronaca Borgaro Torinese / Parco Don Banche

Marito e moglie vanno dal medico, ma lui ha la polmonite: denunciati dalla municipale

Per non aver rispettato il Decreto "anti Coronavirus"

Continuano senza sosta i controlli da parte della polizia municipale di Borgaro per il rispetto del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione del Coronavirus.

Negli ultimi giorni, oltre agli agenti della municipale, sul territorio sono dislocate diverse pattuglie dell’Arma dei Carabinieri del comando compagnia di Venaria e della Guardia di Finanza.

A finire sotto osservazione sono le aree verdi, i parchi pubblici, gli spostamenti delle persone, anche mediante l’utilizzo delle telecamere di videosorveglianza comunali, che possono riprendere sia gli automobilisti sia i pedoni.

“Purtroppo ci sono ancora troppe persone che non hanno capito la gravità della situazione e di quanto sia importante rispettare l’ordinanza”, spiega il sindaco Claudio Gambino.

I denunciati, al momento, sono una ventina: “E per motivi davvero incomprensibili - commenta il comandante Massimo Linarello - Ad esempio, abbiamo denunciato una coppia di persone over 65 che stavano percorrendo il parco Don Banche per recarsi dal medico dopo essere usciti nelle ore precedenti dall’ospedale, visto che al marito è stata diagnosticata una polmonite”.

Ma i casi spaziano tra quelli trovati a passeggiare nelle aree verdi o a correre nella pista Mennea, piuttosto che a portare a spasso il cane ad oltre 200 metri rispetto all’abitazione.

“O anche a fare la spesa in un supermercato nettamente distante dalla sua abitazione e senza motivazioni comprovate. Per questo controlleremo anche gli scontrini della spesa”, spiega ancora Linarello, ricordando a tutti come la municipale controllerà anche le autocertificazioni: “Ci sono troppi furbetti. Per questo voglio ricordare a tutti come chi verrà sorpreso rischia fino a tre mesi di reclusione e una ammenda fino a 206 euro”.

Tra i controlli anche la veridicità delle telefonate o dei post su Facebook: “è importante segnalare ma è altrettanto importante dire la verità. Il rischio è di essere denunciati per procurato allarme”, conclude Linarello.

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