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Cronaca Carmagnola

Voto di scambio politico-mafioso: 5 anni in primo grado a Roberto Rosso. Deve anche 75mila euro a Fratelli d'Italia

Sentenza del tribunale di Asti:

Cinque anni di reclusione, oltre ad essere interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, in primo grado per voto di scambio politico mafioso. Questa la condanna inflitta dal tribunale di Asti a Roberto Rosso, esponente politico prima di Forza Italia e poi di Fratelli d'Italia, un passato da assessore della giunta regionale Cirio, poi dimessosi dopo l'indagine e l'arresto nell'ambito del maxi processo "Carminius/Fenice" sulla 'ndrangheta. 

Rosso (difeso dall'avvocato Giorgio Piazzese) non era presente in aula al momento della lettura della sentenza pronunciata dal giudice Alberto Giannone del tribunale di Asti: presenti, invece,  la procuratrice di Torino, Anna Maria Loreto, i sostituti procuratori Paolo Toso e Monica Abbatecola, il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio.

Per lui era stata richiesta una condanna a 11 anni. 

Secondo l'accusa, e confermata nella decisione presa dal giudice, Rosso avrebbe pagato i boss vicini alla 'ndrangheta per ottenere l'appoggio durante le regionali del 2019. Una vicenda che aveva scosso tutto il centrodestra, con il governatore Alberto Cirio che lo aveva subito allontanato dalla giunta, revocandogli le deleghe, e Fratelli d'Italia lo aveva allontanato, costituendosi parte civile al processo. 

Le altre condanne 

Il tribunale di Asti ha condannato, oltre a Rosso, Francesco Arone a 18 anni e 6 mesi (più spese spese processuali e il suo mantenimento in carcere, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e a due anni di libertà vigilata che scatteranno al termine della pena).

Così come Salvatore Arone (17 anni e 9 mesi), dove anche lui dovrà pagare le spese processuali e il mantenimento in carcere: è anche interdetto per sempre dai pubblici uffici e dovrà anche sottostare a due anni di libertà vigilata al termine del periodo di carcere.

Stesso discorso per Raffaele Arone (15 anni e 6 mesi di reclusione) e Domenico Cichello (2 anni e sei mesi e al pagamento delle spese processuali): per due anni non potranno avere incarichi direttivi di personalità giuridiche e imprese, non potranno contattare la pubblica amministrazione e non potranno avere funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria. Inoltre sono stati condannati al divieto perpetuo di fare parte di una commissione tributaria.

Antonino Defina, 14 anni di reclusione per partecipazione in associazione mafiosa: pagamento delle spese processuali e il suo mantenimento in carcere. Interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, due anni in libertà vigilata al termine della pena.

Nazareno Fratea, 14 anni di reclusione, pagamento delle spese processuali e il suo mantenimento in carcere. Interdetto per sempre dai pubblici uffici; libertà vigilata per un anno al termine della pena.

Daniele Michele Interrante, 1 anno e 9 mesi di reclusione con beneficio della sospensione condizionale della pena, pagamento delle spese processuali. Per un anno non potrà ricoprire incarichi direttivi in personalità giuridiche e imprese, non potrà contattare la pubblica amministrazione, non potrà svolgere funzioni di rappresentanza e assistenza in materia legale e non potrà mai più fare parte di una commissione tributaria. 

Francesco Santaguida, 1 anno e 9 mesi di reclusione: ordinata la scarcerazione, visto che era in carcere dal 4 marzo 2019.

Mario Burlò, 7 anni di reclusione, pagamento delle spese processuali e del mantenimento in carcere. Interdizione perpetua dai pubblici uffici, un anno di libertà vigilata.

Enza Colavito, 4 anni e 6 mesi di reclusione, pagamento delle spese processuali e del suo mantenimento in carcere. Interdetta per sempre dai pubblici uffici.

Ivan Corvino, 8 anni di reclusione, pagamento delle spese processuali e del suo mantenimento in carcere. Interdetto per sempre dai pubblici uffici, anno alla libertà vigilata.

Carlo De Bellis, 8 anni e 6 mesi di reclusione, pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere. Interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, un anno di libertà vigilata.

Angiolino Petullà, 14 anni e 9 mesi, pagamento delle spese processuali e del suo mantenimento in carcere. Interdetto per sempre dai pubblici uffici, un anno e mezzo in libertà vigilata.

Antonio Pulutzu, 8 anni di reclusione, pagamento delle spese processuali e mantenimento delle spese carcerarie. Interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, un anno in libertà vigilata.

Marco Podda, condannato a 2 anni di reclusione e pagamento delle spese processuali. Un anno e sei mesi di stop dal ricoprire incarichi direttivi in personalità giuridiche e imprese, non potrà contattare la pubblica amministrazione, non potrà ricoprire funzioni di rappresentanza o assistenza in materia tributaria. Non potrà mai più fare parte di una commissione tributaria.

Le assoluzioni

Assolti, invece, Antonino Buono; Antonio Arone; Carmelo Costa; Rocco Costa; Nicola Defina; Alessandro Longo; Antonio Ferri; F. P.; Antonio Francesco Pizzonia; Roberto Rampulla; Antonio Saraco; Francesco Franzè e Umberto Ventrice.

I risarcimenti

La Regione Piemonte verrà risarcita di 7600 euro per le spese processuali; il Comune di Carmagnola di 250mila euro per risarcimento danni; l'associazione Libera di 100mila euro per risarcimento danni; Fratelli d’Italia per 75mila euro per risarcimento danni e 7.020 per spese processuali: questi dovranno essere risarciti da Roberto Rosso.

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