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Torino, voleva far sposare la figlia di 15 anni con uno sconosciuto di 25: condannata a poco più di un anno

Sentenza questa mattina

Un anno e quattro mesi. E' questa la condanna per maltrattamenti inflitta alla madre di quella ragazzina egiziana di 15 anni che, tre anni fa, era stata promessa in sposa ad un uomo di dieci anni più grande, segregandola affinchè accettasse questa decisione.

Questa mattina, martedì 2 febbraio 2021, la sentenza. Inferiore di sei mesi rispetto ai due anni richiesti dal pm Dionigi Tibone.

La madre era accusata anche di averla privata delle uscite con le amiche o degli obblighi nei vestiti che doveva indossare in casa quanto a scuola o in altre situazioni. Così come a scuola poteva andare solo se accompagnata da un parente. 

La situazione era degenerata quando la giovane (difesa dall'avvocato Isabella Nacci, ndr) era scappata dalla classe per andare in bagno per chiamare il "Telefono Azzurro" per chiedere aiuto e denunciare quello che stava vivendo. 

"Aiutatemi, perché fra tre giorni divento sposa. Ho solo 15 anni", questa la telefonata fatta dalla giovane, alla disperata ricerca di aiuto quando ormai in casa si stava guardando gli ultimi dettagli del matrimonio con un uomo che non aveva mai visto. 

Durante il processo, era anche emerso come la madre avesse pensato al matrimonio come metodo per superare il trauma della morte del padre, avvenuta pochi mesi prima i fatti. E, ancora, come la giovane avesse tentato il suicidio. 

La madre invece è stata assolta dall'altra accusa, ovvero quella di aver indotto la figlia a tornare a casa dalla comunità, durante il primo lockdown, con la scusa di avere problemi di salute. 

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