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Cronaca

Colf e badanti, controlli a tappeto: al viavai di persone non corrispondono le dichiarazioni dei redditi

In molti casi alcuni non solo avevano “nascosto” al fisco i propri redditi, ma avevano addirittura fatto richiesta di agevolazioni per la fruizione di prestazioni o servizi sociali e assistenziali

4 milioni di euro i redditi percepiti non dichiarati e oltre 800 mila euro l’imposta evasa. È quanto accertato dalla Guardia di Finanza di Susa nei confronti di centinaia di colf e badanti a partire dall’inizio di quest’anno fino ad oggi. Tutti i controllati sono risultati essere, intanto, evasori totali in quanto hanno omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi così come prevede la normativa. 

I militari della Compagnia di Susa, inoltre, hanno scoperto che molti dei lavoratori domestici controllati non solo avevano “nascosto” al fisco i propri redditi, ma avevano addirittura fatto richiesta di agevolazioni per la fruizione di prestazioni o servizi sociali e assistenziali, come ad esempio agevolazioni per l’iscrizione a scuola dei figli o all’università, per il servizio mensa o per la richiesta dell’esenzione del ticket sanitario. Tutto ciò non solo frodando lo Stato, ma togliendo questo beneficio a chi veramente spettava.

La scoperta grazie alle segnalazioni sul monitoraggio dei valichi di confine

Elemento scatenante, che ha attirato l’attenzione dei Finanzieri della Compagnia di Susa su questo fenomeno, sono state le segnalazioni che pervengono, quotidianamente, da parte dei vari Reparti delle Fiamme Gialle operanti ai valichi di confine nazionali, in particolare, quelle inviate dalla Compagnia di Caselle Torinese nell’ambito dell’attività finalizzata al monitoraggio dei flussi di capitali in entrata e in uscita dallo Stato.

Si è così avuto modo di verificare che spesso la persona segnalata, in uscita dallo Stato e recante con sé significative somme di denaro contante (spesso entro i limiti consentiti ovvero dieci mila euro), percepisse redditi derivanti da lavoro domestico subordinato senza versare le imposte dovute.

Dati incrociati

Successivamente a questa preliminare analisi, l’INPS ha provveduto a trasmettere ai militari della Compagnia di Susa un elenco dei datori di lavoro che hanno regolarmente provveduto agli obblighi contributivi, tramite i quali si è risaliti al lavoratore domestico.
Altro elemento caratterizzante il servizio è stato l’analisi delle risultanze derivate dai costanti controlli effettuati dalla Guardia di Finanza agli operatori “Money Transfer”; infatti, molte delle somme trasferite all’estero derivavano proprio dal lavoro domestico prestato e per il quale non veniva pagata alcun tipo di imposta.
 
 

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