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Cronaca Rivalta di Torino / Via I° Maggio, 99

I sindaci hanno paura della centrale elettrica: "Vogliamo rassicurazioni"

Lunedì la Conferenza dei servizi in Regione

Una “valutazione di impatto ambientale” per il progetto della ricostruzione della centrale elettrica a Tetti Francesi nell’ex area dello stabilimento Fiat.

E’ quello che chiedono a gran voce i sindaci di Rivalta di Torino, Piossasco e Volvera e che sosterranno durante la conferenza dei servizi che si terrà in Regione Piemonte il prossimo lunedì, 15 gennaio 2018, dove i tre Comuni presenteranno alcune osservazioni e chiederanno che vengano chiarite alcune criticità.

“Così valuteremo le ricadute in ambito territoriale connesse alla costruzione e al successivo esercizio dell’impianto, oltre al reale fabbisogno energetico del nostro territorio - commentano i sindaci Nicola De Ruggiero, Roberta Maria Avola Faraci e Ivan Marusich - Il progetto della Snowstorm srl presentato come ricostruzione si configura in realtà come costruzione di una nuova centrale, che avrà una potenza complessiva maggiore di quella del vecchio impianto, funzionale alle esigenze energetiche dello stabilimento Fiat, ormai dismesso da più di dieci anni. Cessate le esigenze dello stabilimento, non è chiaro a che cosa e a chi possa servire oggi una nuova centrale elettrica in zona”. 

L’area indicata per l’eventuale realizzazione dell’impianto è vicina alle zone residenziali di Gerbole di Volvera, Tetti Pereno, del centro Laura Vicuna di Rivalta e di Regione Tetti Scaglia di Piossasco “e come se non bastasse, il carico ambientale è notevolmente aumentato con il casello di Beinasco e la messa in funzione del termovalorizzatore del Gerbido. L’area in questione, poi, non è urbanisticamente idonea a ospitare un impianto di questo tipo, come specificato dall’attuale Piano Regolatore. Nella zona è anche attualmente in corso una indagine ambientale ancora oggetto di approfondimento da parte di Arpa Piemonte e Città Metropolitana di Torino per valutare l’eventuale presenza di inquinanti nei terreni e nelle acque”. 

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