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Cronaca

Serena Saracino e altre 6 studentesse italiane morte in Erasmus, non si va a processo

La giustizia spagnola ha archiviato per la terza volta il caso. A Today la denuncia del padre di una delle vittime: "Il conducente non aveva dormito e su quell'autostrada c'era un guard rail non a norma. Non è concepibile una cosa del genere"

Una tragica fatalità o una strage che si poteva evitare e su cui bisognerebbe far chiarezza? Ieri la giustizia spagnola ha archiviato per la terza volta le indagini sulla tragedia che il 20 marzo 2016 costò la vita a 13 studentesse del progetto Erasmus tra le quali anche la torinese Serena Saracino e altre sei ragazze italiane.

Quella mattina, forse a causa di un colpo di sonno del conducente, l'autobus su cui viaggiavano le ragazze è uscito di strada, ha sfondato il guard rail ed ha invaso la corsia opposta scontrandosi con una macchina. Poi ha concluso la sua corsa ribaltandosi su un fianco in una cunetta.

Secondo il giudice che aveva in mano il caso non ci sono elementi per arrivare a processo. Nessun colpevole. Una decisione che lascia l’amaro in bocca alla famiglie delle vittime che però hanno già annunciato di voler presentare appello al Tribunale di Tarragona, lo stesso che nel 2018 accolse le loro ragioni disponendo nuovi accertamenti.

Restano molti punti da chiarire e molto materiale su cui indagare. L'articolo completo su Today.it

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