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Cronaca Centro / Piazza C.L.N.

Torino, con la scusa delle indicazioni per un mezzo pubblico lo strattonano e derubano del cellulare

In tre in manette

Lo hanno fermato in piazza Cln, chiedendogli delle informazioni su un mezzo pubblico. Poi, pochi istanti dopo, una di quelle tre persone ha iniziato a strattonarlo, prima di impossessarsi del cellulare e fuggire. 

Dopo lo scippo, la giovane vittima - un minorenne - venerdì pomeriggio, 28 gennaio 2021, riesce ad avvicinare due poliziotti intenti a controllare un'altra persona. A loro, seppur scosso, racconta la disavventura di pochi minuti prima, spiegando anche come i tre si siano diretti verso piazza Castello. 

La dettagliata descrizione dei tre da parte della vittima, riesce a rendere più agevole il compito degli agenti. I poliziotti della Squadra Volante trovano i tre proprio in piazza Castello, all'angolo con via Accademie delle Scienze.

Questi ultimi, alla vista delle pattuglie della polizia, cercano di darsi alla fuga confondendosi tra la folla: un tentativo risultato vano visto che vengono fermati pochi metri dopo. Uno dei tre è stato trovato in possesso del cellulare, poi riconsegnato al legittimo proprietario.

Ma prima della riconsegna, uno dei ladri prova il "trucco": consegna all'agente il proprio cellulare, ma il poliziotto ben sapeva quale fosse il modello rubato al giovane. 

In manette finiscono un maggiorenne e due minorenni di nazionalità marocchina: per loro l'accusa è di rapina. 

Ma i guai non finiscono qui. Gli agenti, infatti, si accorgono che indossano pantaloni della stessa marca e, ancora, come sia ancora presente e danneggiata la cordicella alla quale viene ancorata nei negozi la placca antitaccheggio.

Di qui la decisione di compiere un controllo nei negozi di abbigliamento zona, scoprendo come in uno di via Roma risultasse un ammanco: inevitabile la denuncia per ricettazione.  

Il terzo, invece - quello che aveva il cellulare rubato e che, dal racconto della vittima, aveva anche compiuto lo strattonamento - è stato denunciato per "false attestazioni sull’identità personale". Si era infatti dichiarato minorenne con un'età inferiore ai 14 anni. Che, da legge, equivaleva a poterla fare franca. Ma i controlli effettuati in ospedale hanno accertato come si trattasse sì di un minore ma di età superiore ai 14 anni. 

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