Reperti archeologici rubati e rivenduti all'asta: tre Torinesi finiscono nei guai
Maxi operazione internazionale
Ci sono anche tre torinesi tra i 23 arrestati questa mattina, mercoledì 4 luglio, nell'ambito dell'operazione internazionale "Demetra" dei militari dell'Arma del Comando Tutela Patrimonio Culturale, ed eseguita con il coordinamento di Europol ed Eurojust e della Procura della Repubblica di Caltanissetta.
Ai domiciliari sono finiti, tra gli altri, un 70enne di Collegno, un 49enne e una 55enne di Torino.
Gli arresti sono stati eseguiti tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna, permettendo anche il recupero di 3mila reperti archeologici, per un valore di oltre 20 milioni di euro.
Un'operazione partita dal furto di reperti in Sicilia, rinvenuti poi all'estero o nelle case di privati.
I reperti venivano trasportati nei modi più disparati. Persino nei portafogli, dove venivano nascoste delle monete d'argento di epoca greca. Un escamotage usato per eludere i controlli aeroportuali. Tutto per poi essere venduti all'asta, in particolar modo a Monaco di Baviera, in Germania. Per le case d'asta era difficile capire la vera provenienza, visto che ogni reperto aveva un certificato di provenienza, quasi sempre da collezioni private.